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Sono trascorsi ormai quasi due mesi dalla morte di Silvio Berlusconi, un evento che ha innegabilmente scosso i sentimenti di un Paese intero. In particolare, la scomparsa del Cavaliere ha turbato profondamente la sua compagna, Marta Fascina, che dal giorno delle esequie dell'ex premier si è rinchiusa a Villa San Martino in uno stato claustrale, avvolta nel silenzio e in un devozionale ed estremo rispetto del lutto, quasi a non voler accettare di vivere in una realtà che non contempla più l'esistenza del suo amato. 

In tanti, quando ancora in vita era Berlusconi, si sono chiesti se davvero reale fosse il sentimento che univa i due. Domande maliziose, che non tenevano di certo conto della sensibilità di chi leggeva quelle sprezzanti illazioni sul loro rapporto. Cosa ne sarebbe stato di questo amore quando un giorno Silvio sarebbe andato via, si chiedevano rotocalchi e quotidiani. Le risposte a queste  domande sono arrivate a partire dallo scorso, funesto, 12 giugno sotto forma di lacrime e silenzi, quelli stessi silenzi che adesso preoccupano chi da sempre conosce Marta Fascina, sconvolta da una separazione così tanto tragica.

Un vuoto, quello creatosi, che non potrà essere facilmente colmato, visto l'amore e la complicità che univa Silvio e Marta, la quale, soprattutto in questi ultimi anni, è stata per Berlusconi un'ancora di salvezza, un porto sicuro che ha reso più serena l'ultima parte del suo inimitabile percorso terreno. Adesso inizia per Marta Fascina un nuovo capitolo, con la consapevolezza di dover gestire, insieme ai di lui figli, l'eredità morale lasciata da Berlusconi, oltre che vigilare sulle creature del compianto presidente, a partire da Forza Italia e il centrodestra in generale. 

Proprio la politica è stata una delle poche distrazioni che la Fascina si è concessa in questo periodo di cordoglio: sembrerebbe infatti che la donna abbia avuto brevi contatti telefonici con Matteo Salvini e Antonio Tajani, benché al momento la politica non sembri essere la prima preoccupazione di una donna distrutta dal dolore e dalla malinconia. Indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera parlerebbero di una Fascina isolatasi dal resto del mondo, decisa a trascorrere l'estate ad Arcore in compagnia del solo cane Dudù. I pochi contatti con il mondo esterno sarebbero infatti riservati ai famigliari, ai figli di Silvio e agli amici più intimi, i quali si sarebbero detti preoccupati per la situazione venutasi a creare, con una Marta ormai completamente avulsa dal tempo che scorre inesorabile al di la del cancello di Villa San Martino.