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Il Monza è reduce da una settimana con tre partite giocate che hanno visto raccogliere ai brianzoli solo un punto. Per concludere questo periodo intenso, il Monza è atteso da una sfida casalinga che li vedrà affrontare una delle squadre più in forma del campionato, la Lazio.

Monza-Lazio

 

Monza-Lazio: domenica è in arrivo all’U-Power una delle squadre più sorprendenti in Serie A

La Lazio di Baroni è senza dubbio una delle sorprese, se non quella più eclatante, di questo inizio di stagione sia in campionato, dove si trova a tre punti dal primo posto, che in Europa League con 4 vittorie su 4 e primo posto nel girone unico, grazie alla vittoria di ieri sera per 2-1 contro il Porto.

Insomma, Nesta e i suoi calciatori avrebbero desiderato andare alla sosta affrontando un avversario più alla portata per i biancorossi. Tuttavia, in questa prima parte di stagione il Monza ha quasi affrontato tutte le big del nostro campionato e in molte di queste partite i ragazzi di Nesta se la sono giocata alla pari e a volte i biancorossi avrebbero meritato di più rispetto al risultato ottenuto, vedi a Firenze e contro l’Inter. Anche nelle ultime due sfide, contro Atalanta e Milan, il Monza ha avuto le sue occasioni per incidere, ma non è riuscita a sfruttarle come avrebbe potuto, anche se due di queste si sarebbero trasformate in gol senza gli errori degli arbitri che tanto hanno fatto discutere nell’ultima settimana.

Con queste prestazioni il Monza può dare più che qualche grattacapo anche ad una squadra molto organizzata come la Lazio, reduce da cinque vittorie nelle ultime sei, tra campionato e coppa.

La trasformazione di una squadra in pochi mesi grazie a un grande allenatore e soprattutto un grande uomo

Baroni, allenatore Lazio

 

Se si torna indietro ad agosto e venisse chiesto ai tifosi laziali che cosa si aspettassero dalla loro squadra nell’annata che stava per iniziare, praticamente tutti avrebbero risposto che la Lazio più del sesto posto non poteva arrivare, viste le cessioni di giocatori importanti, come Immobile. Previsioni totalmente diverse rispetto a come sta andando la Lazio nella realtà. Inoltre, la società ha cambiato guida tecnica, virando su Marco Baroni reduce da una salvezza per il rotto della cuffia con il Verona. Insomma, i presupposti erano come quelli delle ultime annate deludenti ed era il pensiero sia dei tifosi che degli opinionisti, ma ci ha pensato l’ottimo lavoro fatto fino ad ora dal tecnico toscano a far cambiare idea sulla sua squadra.

Anche se nelle primissime partite della stagione, soprattutto nelle trasferte di Udine e Firenze, i biancocelesti sono sembrati una squadra con le stesse problematiche dello scorso anno che hanno portato Baroni a cambiare qualcosa nel suo assetto tattico e si può dire che nell’ultimo periodo queste modifiche abbiano funzionato. La Lazio si sta dimostrando una squadra che si diverte e che esprime un calcio propositivo con idee ben chiare, nonostante abbia perso qualità nei singoli rispetto alla scorsa stagione e lo si è visto anche ieri sera contro un avversario tosto come il Porto. In questo aspetto, Baroni è stato bravo a valorizzare i nuovi acquisti, come Nuno Tavares per citarne uno, e creare un legame forte con tutti i calciatori della rosa, rendendo la Lazio come una famiglia.

Grande coesione del gruppo, l’importanza delle corsie esterne e i segreti della squadra di Baroni

Rispetto a qualche mese fa, la Lazio ha stravolto il suo gioco e lo si può notare sotto tre aspetti. Il primo riguarda l’importanza dei due terzini nel sistema di gioco della formazione biancoceleste, Nuno Tavares e Lazzari. Nella zona esterna si sviluppa principalmente il gioco della Lazio che, non a caso, è prima in Serie A per cross effettuati e questa soluzione ha portato alla maggior parte dei gol dei biancocelesti, lo si nota anche dagli 8 assist forniti da Tavares.

Il secondo aspetto riguarda la fase difensiva che è stata migliorata parecchio rispetto a quella dello scorso anno e se prima rappresentava una debolezza di questa squadra, adesso sta diventando uno dei punti di forza dei biancocelesti. Questo perché la squadra di Baroni fa molta densità centrale, costringendo dunque la squadra avversaria a giocare sulle corsie esterne dove i due mediani, Rovella e Guendouzi, sono bravi a scalare per creare il raddoppio con il terzino. 

L’ultimo punto, forse il più importante, riguarda la valorizzazione dei singoli che dimostra la bravura di un allenatore nel capire le risorse che ha a disposizione e di come sfruttarle al meglio. Per fare un esempio, Boulaye Dia, attaccante acquistato dalla Salernitana negli ultimi giorni di mercato, gioca come trequartista nel 4-2-3-1 di Baroni ed è una delle chiavi del gioco della Lazio perché il senegalese parte da dietro la punta per andare attaccare la profondità e creare scompiglio nelle difese avversarie, compito che l’attaccante aveva fatto molto bene a Salerno portandolo a superare i dieci gol in campionato. Il caso di Dia è uno dei tanti presenti in questa squadra e questo dimostra di come Baroni ritagli uno spazio importante anche alle seconde linee che stanno risultando essere una risorsa molto importante per vincere quelle partite dove magari la squadra è stanca dalle fatiche di coppa o quando si fa fatica a sbloccarla. 

Infatti questa ampia scelta, di cui mister Baroni possiede, sta permettendo alla Lazio di essere competitiva sia in campionato che nelle coppe. In Europa sono arrivate solo vittorie, alcune più dominanti come contro la Dynamo Kiev e il Nizza, e altre più sofferte contro il Twente e soprattutto contro il Porto, una delle squadre più attrezzate di questa Europa League. Contro i lusitani la vittoria è stata decisa da un gol di Pedro in pieno recupero in una delle ultimi azioni della partita. Il fatto che questo gol sia stato segnato nei minuti finali e proprio da Pedro, utilizzato spesso a partita in corso, è la conferma di quanto la Lazio sia una squadra unica dal grande agonismo e dalle tante alternative.

Questa Lazio può replicare o addirittura fare meglio di quella vista nella stagione 2019-2020?

L’inizio di stagione di questa Lazio è stato sicuramente uno dei migliori negli ultimi anni, dove la squadra di Baroni ha totalizzato 22 punti in 11 gare, tra cui 16 ottenuti tra le mura amiche in 6 partite, un vero e proprio fortino. 

Questa squadra è addirittura partita meglio di una delle migliori Lazio dell’ultimo decennio, ovvero quella della stagione 2019-2020, condotta da Simone Inzaghi che poteva contare su giocatori del calibro di Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Ciro Immobile, tanto per citarne qualcuno, e che all’epoca collezionò 21 punti in 11 gare.

Quella stagione i tifosi laziali se la ricordano bene perché hanno visto sfiorare il sogno dello scudetto dopo una combattuta lotta a tre, contro Juventus e Inter che hanno visto alla fine trionfare i bianconeri per il loro nono anno consecutivo. Quell’annata fu anche condizionata della diffusione del COVID 19 che bloccò il campionato a marzo, dove in quel momento la Lazio comandava la classifica, per poi riprenderlo a giugno e terminarlo ad agosto. Quest’ ultimo aspetto fu determinante nel non mantenimento del primato da parte della squadra di Inzaghi, viste le poche alternative di cui poteva disporre il tecnico piacentino, giocando ogni tre giorni dopo la ripresa.

A differenza di quella squadra, mister Baroni ha dimostrato di possedere di validi giocatori da far entrare dalla panchina (come Pedro, Vecino, Noslin, Tchaouna e Castrovilli) che sono risultati decisivi già in diverse partite.

Tuttavia, la Lazio di Inzaghi disponeva molta più qualità nei singoli e soprattutto aveva un’attaccante, Ciro Immobile, che quell’anno vinse la scarpa d’oro ed eguagliò il numero di reti in singolo campionato di Serie A, 36 in 38 partite.

Inoltre, un vantaggio di quella squadra fu il fatto di uscire in maniera prematura dalle coppe europee così da preparare una sola partita a settimana rispetto alle dirette concorrenti. 

Si può dire che la Lazio di Baroni possa replicare quella di Inzaghi anche se è molto difficile, perché comunque è trascorsa una parte di stagione ed è ancora presto per dare delle previsioni certe. 

Due aspetti però sono presenti in entrambe le squadre, ossia la coesione del gruppo e lo si vede dall’aggressività mostrata in campo e dal senso di appartenenza di questa maglia. Il secondo riguarda il bel gioco espresso da parte della squadra di Baroni che ricorda molto quello della Lazio passata.

Fino ad adesso, né la società né la squadra ha mai pronunciato la parola scudetto e si pensa solo a lavorare, ma se i risultati continuassero ad arrivare anche nei prossimi mesi ecco che forse le ambizioni potrebbero cambiare e far sognare in grande i tifosi che sperano di poter tornare a vivere una stagione ad alti livelli.

 

Federico Guagliumi