x

x

Z

La mossa di Facci non si è limitata a un cambio di direzione tecnica, un passaggio quasi obbligato per un presidente appena eletto, che deve comunicare al Coni la composizione del team tecnico entro un mese dall’insediamento. La vera sorpresa è stata la scelta di licenziare Maccarani anche dal ruolo di allenatrice della squadra, un incarico che ricopriva con passione e che sarebbe comunque scaduto a fine giugno. Questo significa che, a partire da giovedì 27 marzo, la coach non potrà più mettere piede nell’Accademia di Desio, un luogo simbolo che lei stessa aveva contribuito a fondare e che ha visto nascere i successi delle Farfalle.

Un passato glorioso e un presente controverso

A

L’addio di Maccarani arriva in un momento delicato della sua carriera. Da due anni, l’allenatrice è al centro di un’indagine per presunti maltrattamenti subiti dalle ginnaste della nazionale, un caso che ha fatto discutere. Solo tre settimane fa, il gip di Monza ha rigettato la richiesta di archiviazione, ordinando l’imputazione coatta per Maccarani. Questo contesto sembra aver pesato sulla decisione della Federazione, che con Facci alla guida sembra intenzionata a inaugurare una nuova fase per la ginnastica ritmica italiana, chiudendo un capitolo glorioso ma non privo di ombre.