x

x

Inizia oggi il mercato “di riparazione” invernale ed  anche per il Monza, così come per molte altre squadre di tutte le categorie, si discute della necessità di ingaggiare un bomber da almeno 10-12 gol per le restanti 23 partite in programma. Ma i numeri dei numeri nove (scusate il gioco di parole) appaiono evidenti per la loro pochezza e sono lo specchio di una crisi. Il “numero nove” inteso come centravanti-bomber è sparito. Nel ruolo gli specialisti sono una rarità: il migliore al mondo è il norvegese Haaland che il mondiale non l’ha nemmeno disputato…. E la colpa è anche degli allenatori, che privilegiano i giocatori polivalenti.  Anche il recente mondiale pare aver sentenziato che  il fatidico “numero nove”, ruolo principe del calcio, pare stia diventando una rarità. Tanto per rimanere nel calcio “top” anche Mancini con la sua nazionale il problema se lo porta dietro da ben quatto anni senza averlo mai risolto: prima Immobile e Belotti, adesso Scamacca e Raspadori (molto convincente) che centravanti tradizionale non lo è… Il Qatar ha sentenziato che chi lamenta l’assenza di un bomber è in buona compagnia: la crisi generalizzata ha colpito anche Spagna e Germania, che hanno giocato senza centravanti, la conferma arriva anche dalla Croazia, sul podio mondiale per la seconda volta consecutiva, che ha un centrocampo fiabesco, un difensore super (Gvardiol) anche nelle quotazioni di mercato, ma un attacco impalpabile. Anche l’ambizioso quanto deludente Brasile gioca da qualche anno senza un centravanti vero (Richarlison in Inghilterra fa l’esterno). La Francia di Deschamps ha fatto a meno di Benzema (ultimo pallone d’oro) ed ha registrato l’unica eccezione: il milanista Giroud (36 anni…) che è l’unico ad aver tenuto alta la bandiera dei numeri nove. Gli altri hanno fallito (Lukaku, Lewandowski, Vlahovic, Kane…). Mbappé si è aggiudicato la classifica marcatori, ma il francese è attaccante esterno che in area ci sta poco e controvoglia, proprio come Messi, la cui Argentina ha giocato senza un vero centravanti: Lautaro ha perso il posto a favore di Julian Alvarez che ha sì il “9” sulla schiena ma è un attaccante tuttofare che privilegia fare il guastatore partendo da vie esterne. E Cristiano Ronaldo? Il suo ultimo mondiale è stato fallimentare e gli è stato preferito Goncalo Ramos, capace di una tripletta contro gli elvetici, ma che ai quarti si è eclissato contro la difesa del Marocco. La regola è invariata: vince chi fa gol, ma molte cose stanno cambiando e il giocatore così detto multitasking risolve molti problemi.

Giulio Artesani