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25 aprile festa della liberazione italia

Durante la guerra di Liberazione, le staffette partigiane furono perlopiù donne e giovani ragazzi incaricati di mantenere i collegamenti tra le brigate partigiane. La loro età e il loro genere le rendevano meno sospette agli occhi dei fascisti e dei nazisti, permettendo loro di muoversi con una relativa libertà, spesso a piedi o in bicicletta, anche in territori difficili. Operavano senza armi, ma trasportavano messaggi, informazioni e materiali, affrontando rischi enormi con coraggio e determinazione.

Il percorso “Staffetta Iris” dedicato a Iris Versari

Uno dei due itinerari prende il nome da Iris Versari, Medaglia d’Oro al valor militare. La partenza è prevista da piazzale Nilde Iotti. Lungo il percorso, i partecipanti faranno tappa presso la Pietra d’inciampo dedicata a Carlo Vismara in via Biffi e successivamente a quella per Domenico Riva in via Diaz. Il tragitto si conclude con un omaggio in via 25 Aprile.

Iris Versari nacque a Forlì nel 1922 e, dopo l’8 settembre 1943, si unì alla banda partigiana guidata da Silvio Corbari. Iniziò come staffetta, ma presto diventò combattente attiva distinguendosi per il suo coraggio. Nell’agosto 1944, ferita a una gamba e rifugiata con i compagni in una casa colonica a Cornia San Valentino, fu sorpresa da un rastrellamento. Non potendo fuggire, decise di sacrificarsi: abbatté un ufficiale nemico e si tolse la vita per evitare la cattura e garantire la fuga ai compagni. Il suo gesto eroico venne riconosciuto nel 1976 con la Medaglia d’Oro alla memoria. A lei sono stati intitolati istituti scolastici a Cesena e Cesano Maderno, oltre a una via della sua città natale.

Il percorso “Staffetta Laura” dedicato a Laura Wronowska

Il secondo itinerario, chiamato “Staffetta Laura”, parte dalla Pietra d’inciampo dedicata a Carlo Vittorio Sironi in via Sanzio. Le tappe successive comprendono la visita alla Pietra in memoria di Alfonso Ambrogio Casiraghi presso Cascina Jacini, una sosta presso la chiesetta di San Biagio e, infine, un omaggio al centro civico Sandro Pertini in via delle Grigne.

manifesto

Laura Wronowska nacque a Milano nel 1924 in una famiglia agiata di origine polacca. Dopo l’assassinio del suo zio acquisito Giacomo Matteotti, la famiglia precipitò in una condizione di povertà e si trasferì in Liguria. Fu lì che, il 9 settembre 1943, Laura iniziò la sua attività nella Resistenza, affrontando per la prima volta il ruolo di staffetta in Valfontabuona. Usando il nome di battaglia “Kiki”, si unì alla formazione Giustizia e Libertà, inizialmente come informatrice e poi anche come infermiera. Nel marzo del 1944 passò alla Brigata Matteotti, prendendo parte alla liberazione del campo di concentramento di Calvari.

Un ricordo significativo della sua vita è legato al 2 giugno 1946, giorno in cui poté votare per la prima volta al referendum tra Monarchia e Repubblica. Dopo quella storica data, tornò a Milano, dove intraprese la carriera giornalistica e dove visse fino alla sua scomparsa nel 2023.

Conclusione e cerimonia commemorativa

I due percorsi ciclistici si concluderanno intorno alle ore 11:00 al Parco Urbano di via Kennedy, dove si svolgerà l’alzabandiera e il consueto intervento delle autorità locali. L'evento terminerà con un momento conviviale: ai partecipanti verrà offerto un risotto tricolore, simbolo dell’unità nazionale e della memoria condivisa.