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La triste parabola della Pro Sesto: dalla retrocessione in D alla cessione

L'ad Ferrero ha deciso di passare la mano: ora c'è un fondo inglese

Valeria Debbia /

L'ad Ferrero ha deciso di passare la mano: ora c'è un fondo inglese

Valeria Debbia /

La stagione appena terminata ha portato malissimo alla Pro Sesto: dopo quattro campionati di Serie C, e l'exploit del 2023 con l'accesso ai playoff nazionali e la conseguente eliminazione al primo turno, è mestamente tornata in Serie D.

E lo ha fatto nel modo peggiore: da penultima, senza riuscire a disputare i playout a causa del distacco troppo pesante dalla quintultima (il regolamento prevede infatti che con più di 8 punti gli spareggi retrocessione non si disputino).

Non solo: la società di Sesto San Giovanni è stata anche duramente contestata dai suoi tifosi nel corso della scorsa stagione, tanto che a fine febbraio è stato chiesto a chiare lettere al patron Mauro Ferrero e al ds Gianni Califano di togliere il disturbo. 

Quali le conseguenze? Prima l'addio anzitempo del direttore sportivo attraverso la risoluzione, poi un cambio societario appena annunciato, che però non ha calmato le acque. 

Ma andiamo ad analizzare meglio quanto accaduto.

 

La contestazione alla Pro Sesto: lo sfogo di Ferrero

Con grande amarezza prendo atto della violenta contestazione e della pesante atmosfera di ostilità nei confronti della mia persona” aveva risposto alla contestazione degli ultras con una nota l'amministratore delegato Mauro Ferrero.

"Annoto la forte volontà della curva che più rappresenta il tifo della Pro Sesto. Evidentemente il lavoro di questi anni finalizzato esclusivamente al bene del movimento non è stato apprezzato. 

Mi attiverò nel più breve tempo possibile per venire incontro al desiderio di cambiamento e sono da subito a totale disposizione per valutare proposte”.

Detto fatto, o quasi.

 

La cessione societaria della Pro Sesto

Giovedì 4 luglio la Pro Sesto ha quindi comunicato in un'altra nota ufficiale "l’avvenuta sottoscrizione dell'atto di cessione delle quote di maggioranza del club a Professional Football Investments ltd, fondo privato di investitori internazionali con sede a Londra, nell’intento di dare continuità al progetto portato avanti in questi anni e raggiungere i traguardi auspicati da tutto il movimento bianco azzurro.

Il nuovo management, espressione del socio di maggioranza, farà ingresso nel Club nei prossimi giorni e sarà presentato alla Città, ai Tifosi e alla Stampa, una volta espletate le relative formalità burocratiche.

L'atto è stato sottoscritto presso lo studio del notaio Dott. Andrea Ganelli di Torino, e l'acquirente è stato assistito nella transazione dagli avvocati Stefano Balzola, Cesare Gabasio ed Elisa Torresel dello studio Leading Law di Torino.

Il Dott. Marco Scianò di MergersCorp M&A International ha operato quale advisor dell'operazione".

Un annuncio che ha sguinzagliato i colleghi di SportEconomy che hanno scoperto quanto segue.

 

Chi è il fondo che ha acquisito la Pro Sesto

Dalle prime indagini di SportEconomy appunto, attualmente non esiste un sito dedicato al progetto e sui principali motori di ricerca vi sono soltanto informazioni di tipo commerciale.

Il fondo in esame ha la propria sede legale c/o TMA Legal Hamilton House, 1 Temple Avenue, Londra, lo stesso indirizzo dove è presente la sede UK di Silver Legal, a sua volta collegata ad un pool di avvocati, tra cui spicca la figura di Marco Scagliola, legale di Alba, che, nella prima fase della costituzione del fondo ha avuto il ruolo di direttore della società. 

Ruolo poi coperto, secondo il portale specializzato in dati societari NorthData, da Ugo Tanda, anch’egli avvocato e partner di Tanda Migliorini & Associates LLP (la società britannica dove ha sede anche il fondo che ha di recente acquisito la Pro Sesto). 

L'advisor dell’operazione è appunto Marco Scianò, per diversi anni ad della Lega Pro Calcio Servizi, ai tempi della presidenza Ghirelli, e direttore generale del Piacenza (fino a due stagioni fa). 

 

Il futuro della Pro Sesto che dovrà ripartire dalla Serie D

L'ex patron Mauro Ferrero dovrebbe comunque restare nel quadro dei dirigenti così come il direttore generale Matteo Fraschini, nome conosciuto anche a Monza per il suo impegno nella rinascita biancorossa.

I tifosi biancocelesti restano comunque sul piede di guerra perché è sempre difficile ricevere notizie sul club: solo giovedì 11 luglio sono stati annunciati i nomi del Club Manager e del Direttore Sportivo.

Nello specifico il primo è Orlando Urbano, ex dirigente al Novara che sarà anche Responsabile dell'Area Tecnica. L'altro sarà, invece, l'ex Varesina Andrea Scandola.

Il 14 luglio, intanto, è stato confermato sulla panchina Daniele Angellotti, che era subentrato nella scorsa sfortunata stagione in Serie C: Angellotti si era seduto sulla panchina biancoceleste a febbraio, dopo le dimissioni di Massimo Paci, il quale era a sua volta subentrato all'esonerato Francesco Parravicini.

Intanto, però, giocatori del calibro dei difensori Denis Caverzasi (ex biancorosso) e Francesco Mapelli, che avrebbero dovuto essere i punti di ripartenza, non lo saranno: il primo è già stato annunciato dalla Varesina, che ha successivamente annunciato anche l'arrivo del secondo.

E probabilmente l'errore fatto notare dagli stessi tifosi (nel comunicato ufficiale si parla di ‘movimento bianco azzurro’ quando i colori sociali sono il bianco e il celeste) è solo la punta dell'iceberg dei tanti problemi che attanagliano la società di Sesto San Giovanni.

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