Monza festeggia i 90 anni di attività dell'Hockey su Pista (FOTO)
Il 3 marzo 1933, il debutto dello Skating Hockey Club Monza
Monza festeggia 90 anni di hockey su pista. Una storia che nasce ufficialmente il 7 febbraio del 1933 grazie ad un gruppo di appassionati pattinatori, che fondano lo Skating Hockey Club Monza. La prima gara viene giocata nel salone di Piazza Garibaldi il 3 marzo del 1933. Da quel giorno tra mille personaggi, vittorie memorabili e sconfitte brucianti, l’hockey ha saputo portare a Monza la bellezza di 11 scudetti, 4 Coppe Italia e altrettante Coppe europee, oltre ad una Coppa delle Nazioni vinta nell’immediato dopoguerra.
3 marzo 1933, il debutto dello Skating Hockey Club Monza
Esattamente novant’anni fa nel Salone di Piazza Garibaldi viene giocata la prima partita di una società monzese. Nel corso di questi nove decenni se ne succederanno molte, figlie di molte società che si sono succedute allo Skating Hockey Club Monza. Dal Mosè Bianchi all’Arengo, dal Mirabello all’Hockey Club Monza, la più longeva e vincente insieme al Roller Monza. Oggi a chiudere idealmente i rami di un intricato albero genealogico c’è l’Hockey Roller Club, che mantiene viva una passione che viaggia spedita verso il secolo di vita.
Il primo campo di gioco è un ampio salone ubicato in Piazza Garibaldi a Monza. È una location che attira tanti appassionati pattinatori, che si accalcano ammirando una squadra pioneristica, che gioca con bastoni di fortuna tra 12 colonne, utilizzando le cassette della Bengasina come porte. La prima sede verrà abbattuta ad inizio degli anni novanta.
Dopo quattro settimane di allenamento, il 3 marzo 1933 arriva il momento del debutto ufficiale. Avversario il Gloria Milano, che vanta giocatori più esperti, abili pattinatori e una maggiore conoscenza di un gioco che non è ancora universalmente codificato, ma che gode già di un regolamento proprio, importato dai maestri inglesi e modificato dagli svizzeri.
La prima sfida viene annunciata da un pezzo pubblicato su Il Cittadino di Monza e Brianza. “I migliori pattinatori che svolgono la loro attività nel vasto salone di Piazza Garibaldi hanno formata in questi giorni, con lodevole iniziativa, una squadra di pattinaggio a rotelle, sport nuovissimo per Monza ed oltremodo interessante, per la velocità e la varietà del gioco. (…) La formazione della squadra non ci è ancora nota, ma sappiamo che Ambrogio Mauri, uno dei titolari del salone, nonché giuocatore, organizzatore, allenatore, ecc., ha una rosa di candidati che s’impernia sui seguenti nomi: Fossati, Colzani, Colombo, Kullmann, Dossi, Riva.”. Il primo quintetto della storia è composto da Gianni Radaelli in porta, Luigi Kullmann nel ruolo di terzino, Ambrogio Mauri “centro”, mentre le Federico “Rudino” Fossati è l’ala destra ed Ermanno Colzani l’ala sinistra. La gara viene giocata su tre tempi da 15’ ciascuno e ad imporsi saranno i milanesi con il punteggio di 6-5. In breve tempo il pattinaggio e l’hockey diverranno una passione che accomunerà diverse generazioni di monzesi. Tra i trascinatori c’è Luigi Kullmann, che in una nota, scritta di suo pugno all’interno di un archivio di enorme fascino custodito oggi la dalla figlia Marika, attuale Vice Presidente della Federazione Sport Rotellistici, afferma con entusiasmo che «Tutti questi giovani contribuiranno al radioso avvenire degli hockeisti della città “più ferrea della corona”». Kullmann negli anni diventerà capitano del Monza e della Nazionale e fervido promotore di hockey e pattinaggio artistico e a lui è stata dedicata una via cittadina, che lo ha reso primo giocatore di hockey italiano ad essere omaggiato di questo onore.
La prima vittoria è datata 9 marzo 1933
La prima vittoria matura pochi giorni dopo, il 9 marzo, in un remake della sfida contro il Gloria. Lo Skating Hockey Monza vince per 2-0, con le reti di “Rudino” Fossati e dell’anziano Ambrogio Mauri. In porta debutta Ezio Riva “Rivetta” che tiene inviolata la piccola gabbia. Questa partita regala certezze alla formazione monzese, che a settembre si iscrive al campionato italiano, giocato a Roma con altre undici partecipanti. Il Monza si allena spesso contro le compagini milanesi, trovando nel Milan Skating il principale antagonista, da cui prendere spunto. Lo Skating Club fa il suo debutto nell’Arena Esedra il 27 ottobre alle 21.00, vincendo 3-1 contro i padroni di casa dell’Urbe grazie alla rete di Colombo e ad una doppietta di Luigino Kullmann. Miglior debutto nella Divisione Nazionale non si sarebbe potuto avere. Il giorno seguente la sconfitta per 17-0 contro il fortissimo Novara di Grassi, Cestagalli e Zavattaro pone per la prima volta i brianzoli di fronte al meglio dell’hockey italiano, in una sfida utile a percepire quali dovranno essere i livelli massimi da raggiungere. Lo Skating taglierà il traguardo delle semifinali, entrando al primo colpo tra le 6 migliori d’Italia, battendo per 4-0 il Bologna, con una tripletta di Colombo e una rete di Fossati.
Nel 1935 viene inaugurata la pista di Via Boccaccio, inserita nel contesto del Parco di Monza. Un luogo che per molti anni diventerà il ritrovo delle sere d’estate dei monzesi, vuoi per un allenamento, vuoi per una partita di hockey. Del nuovo campo dell’Hockey Monza ne parla anche La Gazzetta dello sport “Da alcune settimane, tutti i martedì e venerdì hanno luogo, sul campo della Villa Reale di Monza, gli allenamenti dei bianco-rossi monzesi in vista dell’imminente campionato di Divisione Nazionale. Oltre all’azzurro Kullmann, reduce della vittoriosa affermazione di Zurigo e già in ottima forma, abbiamo notato la presenza dei due nazionali Massironi e Viganò e dei titolari Fossati II, Colombo I e III, Castoldi, Confalonieri con altri giovani che verranno lanciati quest’anno nella massima Divisione. Mancavano naturalmente Arnaboldi e Gatti militari a Torino e probabilmente militanti nella squadra locale; Ghezzi in forza al Genova e Oggioni e Haver pure sotto le armi a Milano e alla Spezia”.
1946, nell’immediato dopoguerra il primo trionfo internazionale
Finisce la guerra e una delle poche discipline immediatamente attive è l’hockey pista. Merito di una grande passione e della presenza di club appartenenti a Svizzera, Spagna e Portogallo, non direttamente interessate dal conflitto. Così a Montreux, insieme a Herne Bay le culle del rotellismo mondiale, i brianzoli aderiscono insieme ad altri 6 club a un torneo che di fatto si presentava come un’edizione antesignana della Coppa dei Campioni. Tratto da Hockey pista, un grande romanzo (Paolo Virdi - casa editrice Linee infinite edizioni)
(…) A fare gli onori di casa c’era il Montreux, poi i francesi del Biarritz e del Bordeaux, i portoghesi del Lisbona, praticamente la nazionale lusitana, e i belgi dell’Anversa. L’Italia aveva due rappresentanti, l’Hockey Monza e il Novara, viste con occhi assai critici da chi fino a pochi mesi prima era un odiato nemico. La porta della selezione portoghese era difesa da Cipriano Santos, gli esterni Sidonio e Oliverio Serpa del Benfica, Jesus Correia del Paço d’Arcos e Raio del Sintra. Uomini che dal ’47 in poi vinceranno mondiali ed europei in serie. A Montreux, invece non ci fu storia. Un Beppe Castoldi in forma devastante insaccò il primo assist di Kullmann. Poi, dopo il pareggio di Correia, i fratelli Castoldi costruirono il vantaggio monzese, trasformato ancora da Giuseppe su assist di Gigi. E lo stesso Beppe con un’azione solitaria firmò il 31. Il Monza stava spiccando il volo verso una vittoria incredibile. Arnaboldi si gettava su ogni conclusione, mentre Massironi sfoggiava tutto il suo repertorio di spaccate, nate da un passato trascorso praticando atletica. La rete di Sidonio Serpa fu utile solamente per definire il punteggio finale, ovvero il “classico” 3-2 che incoronava il Monza come regina d’Europa. Il pubblico, che inizialmente era ostile verso gli italiani, finì per tributare applausi e scene di tripudio (…). Un successo che finì per giungere persino alla radio nazionale.
1951, il primo scudetto non si scorda mai
Dopo il trionfo svizzero, Monza resta competitiva ai massimi livelli, lottando per il tricolore contro il Novara e cucendosi al petto il primo scudetto nel 1951, a soli 18 anni dalla fondazione. Ha inizio così un quarto di secolo in cui l’Hockey Club Monza lotta ogni stagione, ogni estate per il titolo contro il grande Novara, la Triestina e l’Amatori Modena: saranno queste quattro squadre le regine incontrastate, almeno fino al 1976.
Il primo scudetto monzese viene vinto con in panchina l’allenatore milanese Orazio Zorloni, uno dei pionieri dell’hockey italiano. La porta è difesa dall’esperto Gatti, sostituito a larghi tratti da Bolis, con i fratelli Maurizio e Aldo Gelmini, l’estroso Morello, Arnaboldi, Zaffaroni e Levati. Un Monza che lavora molto anche con la squadra riserve, dove brilla il portiere Bolis, che brucerà le tappe e nel 1953, oltre ad essere protagonista nel secondo scudetto monzese, si laureerà Campione del Mondo in compagnia di Maurizio Gelmini, autore nell’occasione del gol decisivo contro la Spagna nel successo iridato di Ginevra. E il futuro è garantito anche dai giovani Villa e Beppe Castoldi, che regaleranno anni di altissimo profilo all’Hockey Club Monza, che in un ventennio conquisterà 7 scudetti e una Coppa Italia.
Anni sessanta, grandi sponsor e il sogno Livramento
Nel 1963 approda in biancorosso un grande sponsor come la Candy elettrodomestici, che abbinerà il proprio nome a Monza fino al fine del 1971. E proprio con la sponsorizzazione dell’azienda della famiglia Fumagalli arrivano nel biennio 1965/’66 due scudetti e altrettante finali di Coppa dei Campioni consecutive, perse contro Voltregà e Reus Deportivo, all’epoca imbattibili sia per tecnica, che per fattori ambientali. Nel 1970 il Candy Monza sale alla ribalta grazie all’ingaggio del più grande giocatore del tempo: Antonio Livramento. La notizia fa il giro del mondo, ne parlano quotidiani iberici e italiani e le tribune di Via Boccaccio si rivelano di dimensioni troppo ridotte per poter ospitare un così grande afflusso di pubblico. Un entusiasmo che coinvolge anche Adriano Galliani, che non perde una sola partita del suo Candy.
Nonostante la presenza dell’asso lusitano, i sogni di scudetto si schiantano inevitabilmente contro il Novara di Robert Olthoff. Indelebile nel ricordo dei tifosi più anziani rimarrà la clamorosa rimonta subita il 5 agosto sulla pista di Viale Buonarroti, con i biancorossi in vantaggio 1-5 che vengono raggiunti e superati dai piemontesi fino al 6-5 finale. Un punteggio che ribalta le sorti del tricolore.
Monza, passione infinita, ma…mai un palazzetto in città
Nonostante a fine anni settanta il regolamento della F.I.H.P. obbligasse le società a giocare in un palazzetto al chiuso, le amministrazioni che si sono succedute alla guida della città di Monza non hanno mai profuso un reale impegno nel voler costruire un impianto dedicato interamente all’hockey. Così la palestra di Via Ardigò, il centro sportivo Paolo VI di Brugherio, Biassono e Sesto San Giovanni, hanno accolto prima l’Hockey Club Monza, poi il Roller Monza, la seconda squadra cittadina, nata ad inizio anni ’80 e guidata dall’inesauribile entusiasmo del Cavalier Pierangelo Ferlinghetti. L’avvento del Roller, che conquista in brevissimo tempo la massima categoria, da metà anni ’80 riaccende entusiasmi sopiti nel popolo brianzolo. Si riavvicinano anche grandi sponsorizzazioni, con i Supermercati Brianzoli, che si legheranno ad una lunga e proficua partnership con il Roller, mentre la Beretta Salumi sarà il main sponsor dell’H.C..
Con due squadre Monza vince anche in Europa
Per un decennio Monza partecipa al gran ballo dell’hockey italiano e internazionale, arrivando, prima ed unica volta nella storia di una città, a vincere due trofei continentali nella stessa stagione. Così, a distanza di sole 24 ore nel giugno 1989 il Roller Monza batte il Porto e conquista la Coppa delle Coppe, mentre il Beretta fa sua la Coppa CERS surclassando i neo campioni di Spagna dell’Igualada. Ed è derby anche in Coppa Italia, con la coccarda tricolore che torna a brillare nella bacheca dell’Hockey Club, di Marzella e dei fratelli Mariotti, mentre lo scudetto si decide in 4 infuocate partite, vinte su filo di lana dal Roller di Cupisti, Cinquini, Girardelli, Aguero e Paez, con Piscitelli e De Luca primi cambi.
Il Roller conquista il primo dei suoi 4 titoli italiani, a cui aggiunge una Coppa Italia e altre due Coppe delle Coppe. Al bilancio va iscritta anche una maledetta finale di Coppa dei Campioni, la terza per la città di Monza in meno di un quarto di secolo, persa contro il Barçelos di Pedro Alves.
La scomparsa e gli anni moderni targati H.R.C.
Il 1996 diventa l’anno nefasto per l’hockey monzese. L’Hockey Club, dopo l’abbandono dello sponsor Beretta, sprofonda in breve tempo nei bassifondi del campionato italiano, mentre il Roller scompare a causa dell’improvviso decesso del Cavalier Ferlinghetti.
Per molti anni l’hockey monzese si mantiene in vita in categorie minori, con la passione che cova sotto le ceneri, tramandandosi lentamente di generazione in generazione. A riaccenderla definitivamente ci pensa l’Hockey Roller Club Monza, che vive grazie alla passione del Presidente Andrea Brambilla, di Franco Girardelli e Tommaso Colamaria, protagonisti nelle loro carriere di diverse fasi del Roller Monza e nel 2015 riportano Monza nella massima categoria. La casa è sempre quella del PalaRovagnati di Biassono e anche grazie al fedele sponsor Teamservicecar di Franco Macrì, il 20 ottobre 2018 Monza fa riecheggiare il proprio nome sulla pista del Benfica, tornando a respirare l’aria di Coppa dei Campioni, a 25 anni di distanza dall’ultima apparizione.
Negli ultimi otto stagioni Monza ha saputo riconquistare il suo pubblico, lavorando sempre con squadre giovani e con un Capitano brianzolo doc, Matteo Galimberti. Oggi al palazzetto è ritornato un pubblico caloroso, che la sostiene, nonostante gli obiettivi siano limitati alla salvezza e ad un bilancio sano. Ma se dopo 90 anni l’hockey a Monza è ancora vivo, lo si deve anche a questo club, che esattamente come per la squadra di Luigi Kullmann e Ambrogio Mauri, fonda le proprie basi sui valori umani, del sacrificio, dell’amore verso “Il gioco” e del rispetto per l’avversario.
Fonte integrale: Articolo di Paolo Virdi, Area Comunicazione Hockey Roller Club Monza
foto: HRC Monza