Ecco il Napoli, una storia di ex e di tanti ricordi
Dopo il Torino, anche la squadra partenopea annovera nella storia molti giocatori che hanno vestito la maglia biancorossa e viceversa
Uno scherzo del destino o meglio, del calendario della serie A 2013/2014 mette di fronte al Monza, dopo il Torino, un’altra squadra che riporta alla memoria una vera e propria marea di “ex”. Su tutti proprio Luciano Castellini e Claudio Sala, da poco celebrati come fra i giocatori partiti da Monza che hanno percorso lunghe e brillanti carriere in maglia granata. Proprio loro sono stati anche giocatori del Napoli: per Claudio Sala la maglia azzurra campana è stata la prima indossata in serie A (23 presenze in campionato e 2 gol nella stagione 1968/69) prima di approdare al Torino dov’è rimasto per ben undici stagioni da calciatore oltre a quelle successive da allenatore e dirigente.
Il ”‘Giuaguaro” ha effettuato il percorso inverso: dopo aver iniziato la sua carriera in biancorosso ha difeso per otto anni la porta granata e poi per ulteriori otto quella partenopea. Nell’ultima stagione napoletana il portiere ha avuto come compagno di squadra Walter De Vecchi, che in precedenza aveva disputato due campionati con la maglia biancorossa ed era stato uno dei protagonisti di quello che fu denominato Borussia di Brianza.
Non solo “il poeta” ed il “giaguaro”…
In tempi recenti dal Napoli al Monza sono passati Alessio Zerbin, attualmente in prestito ai biancorossi, Andrea Petagna, riscattato al termine del primo campionato si serie A e girato dal Monza in prestito al Cagliari, Armando Anastasio cresciuto nelle file del Napoli ed ora ceduto in prestito dalla società brianzola alla Casertana.
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Anselmo Robbiati, uno dei migliori prodotti del vivaio monzese, dopo l’esperienza con la Fiorentina è passato al Napoli per poi ritornare alcuni anni dopo al Monza.
Enzo Concina, collaboratore tecnico di Walter Mazzarri al Napoli è stato calciatore biancorosso in serie B nel 1989/90.
E come dimenticare i baffoni di Francesco Stanzione, che con il Napoli aveva esordito nella massima serie e che con l’approdo di Vittorio Caporale dal Torino optò di scendere in serie B ed a Monza rimase tre anni lasciando bellissimi ricordi.
Un indimenticato ex è stato Domenico Penzo, a Monza nel 1978/79 a far coppia d’attacco con Massimo Silva (27 gol in due in serie B…) e poi al Napoli dopo aver vestito anche il bianconero.
Anche Ruben Buriani ha vestito la casacca azzurra nel 1985 con la quale giocò solo cinque partite in quella che fu la sua ultima stagione nella massima serie; un grave infortunio con frattura scomposta di tibia e perone (subito durante Inter-Napoli per un fallo di Mandorlini) lo costrinse ad una lunga convalescenza che lo portò all'abbandono anzitempo del calcio di alto livello: la cura gli impedì di riprendere gli allenamenti prima dei sei mesi, termine oltre il quale la società era autorizzata al licenziamento del giocatore, cosa che fece senza molti scrupoli.
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Cinque annate con i biancorossi (con oltre cento presenze in partite di campionato) e una con il ‘Ciuccio’ per Mario Perego, brianzolo di Correzzana, cresciuto nel San Giorgio di Casatenovo, che da ala o centravanti si trasformò in terzino fluidificante e dopo Napoli giocò anche in Fiorentina e Lanerossi. Perego è stato anche allenatore in seconda del Monza di Jimmy Fontana nei primi anni ottanta.
Nell’unica annata in Campania di Claudio Sala il Napoli aveva prelevato dal Monza anche il napoletano Alessandro Abbondanza, promessa mai completamente sbocciata.
Nessun allenatore fra gli ex, ma uno stopper che oggi è fra i mister più apprezzati
L’annata 1982/83 Marco Baroni, attuale allenatore del Verona, l’ha disputata con la casacca brianzola in prestito dalla Fiorentina e sette anni dopo è approdato al Napoli dove ha giocato per due stagioni. Due stagioni partenopee e una in biancorosso anche per Ugo Tomeazzi: a Napoli all’inizio degli anni sessanta ed a Monza nel 1972/73.
Tra gli altri doppi ex di Napoli e Monza in tempi meno recenti troviamo anche il lissonese Luigi Brugola, al quale è stato dedicato nel 2010 a circa due anni dalla sua scomparsa lo stadio di Lissone; il difensore Pietro Adorni; l’attaccante Mario Astorri che terminata la carriera di calciatore si è trasferito in Danimarca dove ha svolto anche l’attività di osservatore e fu lui a segnalare alla Juventus il giovane talento Michael Laudrup; Paolo Todeschini che si laureò in belle arti e intraprese l’attività di scultore (fu lui l’autore della statua raffigurante la testa di Fausto Coppi posta poi davanti all’ingresso del santuario del Ghisallo); il centrocampista offensivo Achille Fraschini che con la maglia biancorossa mise a segno 20 reti in campionato e Gian Piero Ghio attaccante approdato dal Monza al Napoli e poi anche all’Inter.