Restauro storico alla Villa Reale: tre sale nobili tornano all'antico splendore
La Villa Reale di Monza si prepara ad affrontare un importante intervento di restauro
Il progetto di restauro coinvolge la sala degli Arazzi, la sala del Trono e la sala degli Uccelli, spazi di straordinaria bellezza che si affacciano direttamente sui giardini reali. Complessivamente, l'intervento interesserà circa 250 metri quadrati di pavimentazioni in legno, suddivisi tra le tre sale: 72 metri quadrati nella sala degli Arazzi, 98 nella sala del Trono e 74 nella sala degli Uccelli. Questi pavimenti, che hanno sostituito nel tempo quelli originali dell'ebanista Giuseppe Maggiolini, saranno sottoposti a un processo di restauro articolato in quattro fasi: pulitura, disinfestazione, consolidamento e verniciatura.
Un restauro a porte aperte
La direzione dei lavori ha scelto un approccio innovativo, decidendo di mantenere le sale accessibili al pubblico durante i lavori. L'azienda incaricata, Luca Quartana Restauro, considerata tra le più qualificate nel settore in Italia, lascerà le porte aperte durante gli interventi, permettendo ai visitatori di osservare il processo di restauro. Questa scelta non solo garantisce la continuità delle visite guidate ma offre anche un'opportunità unica di assistere al lavoro dei restauratori.
Sviluppi paralleli e progetti futuri
Mentre procedono i lavori di restauro, il consorzio Villa Reale e parco ha preso importanti decisioni riguardo altri progetti. La seconda edizione della Paesaggio Week, inizialmente prevista per marzo 2025 in concomitanza con la giornata nazionale del paesaggio, è stata posticipata a maggio per consentire il completamento dei lavori di restauro.
Il futuro della fagianaia reale
Un'altra significativa novità riguarda l'ex fagianaia reale. Il consorzio ha approvato una proposta di partenariato pubblico-privato con la società Ilgedi, già gestore del Saint Georges Premier. L'accordo prevede un progetto di valorizzazione e manutenzione straordinaria dell'edificio, includendo la gestione del servizio di ristorazione. Il contratto garantirà al consorzio un canone minimo annuale di 152mila euro, soggetto a rivalutazione ISTAT e incrementi basati sui ricavi netti.