x

x

Era il 1986 quando Daniela Rosati conobbe Adriano Galliani

Non era un uomo noto. Viveva in un piccolo appartamento in Brianza e si trasferì subito a casa mia, spostando la residenza senza dirmelo e creandomi imbarazzo con la persona che me l’aveva affittato. Ma l’ho sempre perdonato.

Il loro matrimonio, durato fino al 2004, fu caratterizzato da una forte complicità anche sul piano professionale: 

Mi chiedeva tutto, e a me faceva molto piacere aiutarlo: cambiai il suo look e mi inventai il blazer e le cravatte gialle che lo hanno contraddistinto per decenni. Ricordo che portava con sé i miei appunti dei tanti corsi di comunicazione che io ho seguito con il gruppo dei giovani industriali di Roma. Era intelligente, apprendeva subito e mi dava grandi soddisfazioni.

Nonostante la separazione, Rosati continuò a influenzare le scelte di Galliani per il Milan: 

La scelta di prendere Carletto Ancelotti come allenatore del Milan è stata mia. Insistetti ore, perché Adriano andava a volte forzato a fare cose per il suo bene, che però lui non capiva.

Galliani

Il sostegno di Berlusconi e un'intuizione decisiva