Umberto Aldovieri è morto: Monza piange il suo arbitro leggendario
“Umbi”, il migliore al mondo nell’hockey su pista, si è spento a 84 anni

Umberto Aldovieri ha segnato la storia dell’hockey su pista con una carriera da arbitro che lo ha consacrato come il numero uno al mondo. Nato il 9 luglio 1940, Umbi ha diretto 652 partite, di cui 515 in serie A e 65 a livello internazionale, un record che testimonia la sua longevità e il suo talento. Tra i momenti più alti della sua carriera, spicca la direzione della finale del campionato mondiale tra squadre nazionali, un traguardo che lo ha reso una leggenda.

Ha arbitrato anche due finali di Coppa dei Campioni, il 21 giugno 1989 e il 6 giugno 1990, rispettivamente tra Noia e Sporting Lisbona e tra Porto e Noia, oltre a numerose finali di campionato e Coppa Italia. La sua prima esperienza internazionale risale all’11 maggio 1985, quando ha diretto il quarto di finale di Coppa Cers tra Benfica e Voltregà a Lisbona, mentre nel luglio dello stesso anno ha arbitrato ai World Games di Londra la partita tra Portogallo e Stati Uniti.
Un altro ricordo indelebile è il Torneo internazionale di Maputo, in Mozambico, nel gennaio 1986, dove è stato il primo arbitro non africano, esclusi i portoghesi, a essere invitato: lì ha diretto la finale tra Portogallo e Angola, regalando il suo fischietto al portiere del Mozambico, che in cambio gli ha donato una scultura in legno con la dedica “Per il miglior arbitro del mondo”.
Un pilastro dello sport monzese
A Monza, Umbi non era solo un arbitro, ma un simbolo dello sport locale. Ha dedicato la sua vita all’hockey su pista, iniziando come vicesegretario dell’Hockey Club Monza, per poi diventare referente arbitrale e fondatore dell’Hockey Monza Brianza, di cui è stato presidente. La sua passione per la disciplina lo ha portato a lavorare per il rilancio dell’hockey in città, anche se, come raccontava in un’intervista a Mbnews del 2015, era scettico sulla possibilità di vedere un palazzetto adeguato per le discipline rotellistiche a Monza, a causa di promesse mai mantenute. Nonostante le difficoltà, il suo impegno ha lasciato un’eredità importante, come riconosciuto da Andrea Brambilla, presidente dell’Hockey Roller Club Monza, che nel 2015 ha sottolineato il contributo di Umbi nel tenere viva la disciplina e allargare la platea di giovani giocatori.
Una vita tra sport e relazioni pubbliche
Oltre allo sport, Umberto Aldovieri ha avuto una lunga carriera professionale alla Manifattura Mario Colombo & C di Monza, azienda titolare del marchio Colmar, dove ha lavorato per oltre 50 anni, principalmente nell’ufficio pubbliche relazioni. Questo ruolo gli ha permesso di costruire rapporti con numerosi personaggi famosi, molti dei quali lo contattavano regolarmente per sapere come stava.
La Manifattura commercializzava anche il marchio Adidas, che vestiva squadre come la Nazionale italiana cantanti, i giornalisti Rai e la Nazionale italiana magistrati, e Umbi partecipava spesso alle “Partite del Cuore”, eventi che ricordava con grande affetto. Tra i suoi aneddoti più curiosi, quello della Partita del Cuore di Verona del 1996, quando ha prestato un paio di scarpini a Massimo D’Alema, allora segretario del Pds, che aveva dimenticato i suoi: nonostante fossero di una misura più grande, D’Alema segnò un gol e Umbi gli disse di tenerli.
Un uomo di cuore e una collezione di ricordi
Chi ha conosciuto Umbi lo descrive come una persona speciale, un brianzolo doc con un grande cuore. Nella sua casa di Biassono, dove viveva dal 1982, custodiva una straordinaria collezione di trofei, targhe e dediche di personaggi come Alessandro Del Piero, Gianni Morandi, Eros Ramazzotti, Michelle Hunziker, Ezio Greggio e Giorgio Panariello, a testimonianza dei legami che aveva saputo costruire.
Tra i suoi ricordi più preziosi, la scultura in legno ricevuta in Mozambico, un simbolo del rispetto che si era guadagnato a livello internazionale. Umbi era anche un uomo di grande generosità, come dimostra il suo gesto di regalare il fischietto al portiere mozambicano, un momento che riassume il suo spirito sportivo e umano.
L’addio a una leggenda
Con la morte di Umberto Aldovieri, Monza perde non solo un grande arbitro, ma anche un uomo che ha incarnato i valori dello sport e dell’amicizia. La sua storia, fatta di passione, successi e relazioni profonde, resterà un esempio per le nuove generazioni. Ciao Umbi, e grazie per tutto quello che hai dato alla tua città e al mondo dell’hockey.