Monza, gara giusta e tosta. Le lamentele di Motta, il futuro biancorosso e…Agatha Christie
Il consueto punto di Paolo Corbetta dopo il pareggio di Bologna
Tanti gli spunti di riflessione che mi arrivano dall’ottimo pareggio conquistato ieri sera a Bologna dal Monza contro la quarta forza del campionato, squadra che molto probabilmente avrà accesso alla prossima Champions League.
Anzitutto la considerazione non indifferente di aver colto l'ottavo punto stagionale contro una formazione della parte sinistra della classifica, rompendo il tabù che vede i biancorossi quasi sempre in difficoltà nel fare risultato contro avversari che stanno davanti in graduatoria. Poi, devo dire che mi ha dato molta soddisfazione l'aver portato a casa il punto dopo due sconfitte consecutive giocando una gara “giusta” (come l’ha definita Palladino) e tosta, fatta di fatica, sofferenza e grande attenzione. Una gara che ai punti avrebbe potuto vincere la squadra di casa, ma che non è riuscita a fare sia per demerito proprio che per l’ottima interpretazione del match di Pessina e compagni.
Mi colpisce sempre vedere l’allenatore della squadra avversaria di turno che si arrampica sugli specchi nel trovare le giustificazioni ad un mancato risultato. “Il Monza ha fatto di tutto per perdere tempo per portare a casa il risultato”. Questo il pensiero di Phiango Motta (ops…credo ci sia l’intervento del correttore del mio pc che deve essere consapevole che la lamentela dell’italo-brasiliano è una caratteristica innata, d’altronde la scuola Mourinho dà imprimatur ben precisi…), prendiamone atto. Devo dire che, non me ne voglia Palladino, mi fa specie che i tecnici che in questa stagione hanno fatto più schermaglie a parole col Monza e con Palladino stesso sono quelli con cui il mister biancorosso vanta amicizia e reciproca stima come Juric e Motta…Mah, forse c’è un po’ di invidia nei confronti del più giovane collega, che con un organico qualitativamente inferiore a Torino e Bologna riesce sempre a metterli in difficoltà…
Guardiamo avanti. Ci aspetta l’Atalanta e ci aspettano gli ultimi sei turni di un campionato che, come quello precedente, entrerà negli annali della storia biancorossa. Non solo perché sono i primi due in Serie A nella ultracentenaria storia biancorossa, ma anche e soprattutto per come sono stati brillantemente disputati. Tra poco più di un mese comprenderemo meglio cosa ci aspetta in futuro. Se a livello societario i contorni di un graduale cambiamento dell’assetto sono ancora indefiniti e molto sotto traccia (con Augusto Balestra di Orienta Capital Partners che abbiamo rivisto seduto al fianco di Galliani al Dall’Ara), sotto l’aspetto tecnico qualcosa sembra muoversi. Personalmente ritengo da tempo che Palladino non resterà a Monza, per cui urge trovare un allenatore che gli succeda. Alessio Dionisi è sempre piaciuto ad Adriano Galliani e la scelta potrebbe cadere sul mister toscano.
Dionisi era allo U-Power Stadium in occasione di Monza-Napoli ed era presente ieri a Bologna. Chissà se lo troveremo anche domenica sera in occasione della partita con l’Atalanta. Fosse così, ricordiamoci le parole di Agatha Christie “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”. Paolo Corbetta
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