x

x

"Cerco sempre di trovare il feeling con la squadra, se lo trovo so che la squadra mi può dare più di quello che ha. 
I giocatori sanno che cerco di fare il meglio per loro, hanno sofferto molto, la gente li contestava. La cosa più importante è che stiamo recuperando i tifosi, devono venire allo stadio e vedere una squadra che lotta. Poi il risultato dipende da tanti fattori, ma la prestazione è la volontà del singolo di mettersi a disposizione della squadra".

La sintesi di Roma-Monza sta tutta nelle dichiarazioni post-partita di Claudio Ranieri: dare il massimo, lottare sul campo per la maglia e i tifosi, determinare il risultato e trovare la giusta alchimia di squadra. 

Nel Monday Night all'Olimpico non c'è mai stata gara. 
Nessuna storia, o meglio una storia già scolpita nelle schedine dei pronostici, con l'over 2.5 a tenere banco alla vigilia.

Una partita giocata quasi interamente in una metà campo e a una porta sola, quella biancorossa, presa d'assalto dall'armata di Ranieri con aggressività, cattiveria agonistica e intensità.
Il Monza torna a casa con le ossa rotte, surclassato da una Roma Magica in versione “Troppo forte” (Carlo Verdone, 1986) e con tante frecce nel proprio arco. 

Ultimo posto in classifica sempre più consolidato, appiattimento totale e una squadra che necessita di lavoro e tempo per riemergere. Ma il tempo non c'è e la stagione sta volgendo alla conclusione, con sole 12 partite alla fine del campionato e una retrocessione che, al momento, sembra sempre più vicina. 

Negli ultimi 10 anni, l'unico club a compiere l'impresa salvezza con 14 punti dopo 29 giornate è stato il Crotone di Davide Nicola, racimolando 20 punti nelle ultime 9 gare.

roma monza 4-0
I tifosi del Monza allo stadio Olimpico di Roma - Foto: E-Mage Studio

Giallorossi a mille, biancorossi a zero

“Alla squadra chiedo sempre di darmi la prestazione. Il risultato dipende da tanti fattori, ma la prestazione deve esserci sempre”.

Sir. Claudio Ranieri, da signore e professore del calcio, sa come toccare le corde giuste dei propri giocatori e nel corso della sua straordinaria carriera lo ha sempre dimostrato. 
In ogni piazza, ponendosi come figura garante (e di raccordo) tra società e tifosi per creare quell'incastro “romantico”, di partecipazione e condivisione, che è essenziale nel mondo del pallone. 

A Roma Ranieri ha rimesso insieme i cocci e ricostruito una squadra che, dopo il tracollo di inizio stagione, sa giocare e divertirsi, con qualità e moto collettivo, divertendo il pubblico e la gente.

Accantonate la vittoria contro il Porto in Europa League e la striscia di 9 risultati utili consecutivi, i giallorossi riconoscono l'importanza del match contro il Monza e non fanno sconti, alzando al massimo la guardia e tenendo altissima la concentrazione. 
Ranieri opta per le rotazioni e si affida all'1-3-4-2-1, con Svilar tra i pali, terzetto difensivo formato da Mancini, Hummels e Ndicka, Saelemaekers e Angelino esterni a tutta fascia, Cristante e Pisilli in mediana, Baldanzi e Soulé dietro Shomurodov.
In piena emergenza, Nesta ha un ventaglio di scelte limitato e schiera l'1-3-4-2-1 con Turati in porta, Lekovic, Brorsson e A. Carboni nel pacchetto arretrato, Pedro Pereira e Kyriakopoulos laterali, Urbanski e Bianco nel mezzo, Ciurria e Mota alle spalle di Ganvoula

L'ouverture è a tinte giallorosse, con una spinta furiosa e una pressione costante nella metà campo avversaria. L'obiettivo è ottimizzare le due fasi, con un possesso solido e un recupero palla immediato per sfruttare al meglio le transizioni.
Soulé e Baldanzi sono i riferimenti tra le linee, molto attivi nello smistare la sfera e nell'uno contro uno. 
In soli 10' i padroni di casa trovano il vantaggio, con un sinistro a giro di Saelemaekers dal limite dell'area a battere un Turati in ritardo nell'intervento.

Il pressing della squadra di Ranieri diventa asfissiante e col passare dei minuti i biancorossi rimangono prigionieri nella propria metà campo. Il possesso palla del Monza non va oltre i tre passaggi, gli spazi e gli half spaces restano scoperti, il blocco alto della Roma non lascia respiro.

Ranieri concede licenza creativa ai tre davanti, con Soulé spostato a destra, Saelemaekers a sinistra e un modulo fluido a seconda degli incastri con gli avversari. Gli effetti sono subito visibili e al 32' la Roma raddoppia: l'argentino ex Juventus punta Kyriakopoulos e lo ubriaca con finte e contro finte, crossando al centro per l'incornata vincente di Shomurodov
Nella radiografia al dettaglio del 2-0 emerge una situazione di 4 giocatori romanisti contro 9 biancorossi, spaesati e in evidente cortocircuito posizionale, con il solo Ganvoula fuori dall'area di rigore. Una superiorità di uomini che il Monza non esercita ma, al contrario, paga a proprio svantaggio con gli attaccanti della Roma indisturbati e svelti a colpire.

Negli ultimi 10 minuti i biancorossi provano a uscire dal guscio e producono due occasioni: la prima con Ganvoula, il cui tiro a incrociare viene deviato provvidenzialmente in angolo da Svilar; la seconda con Mota che calcia centralmente dalla distanza.

roma monza 4-0
9 giocatori del Monza in area contro 4 della Roma nell'azione del 2-0 di Shomurodov - Foto: DAZN

Roma in controllo, Monza in confusione

Nella ripresa la Roma allenta leggermente il ritmo e il livello di pressione, difendendo con ordine e giocando in transizione. 

Nesta inserisce Petagna per Ganvoula. A differenza dei 45' iniziali, il Monza prova a organizzare il possesso palla ma la circolazione è perlopiù orizzontale e sterile, in costruzione alta e sviluppo basso, con poca verticalità e una sostanziale inefficacia negli ultimi 20 metri.  
Merito della forza dei giallorossi, ma anche demerito dei biancorossi, incapaci ad alimentare la manovra e generare azioni pericolose, con Svilar quasi mai chiamato in causa.

La superiorità della Roma è schiacciante sotto ogni piano, tecnico, tattico, mentale, qualitativo; espressione in un gioco pensato e riprodotto secondo principi mirati, con la capacità della squadra di leggere i momenti e l'abilità dei singoli di saper esattamente cosa fare, e in modo farlo, sul rettangolo verde.
Il 3-0 è la fotografia dello stato delle due formazioni, con il Monza in manifesta difficoltà e una Roma in piena fiducia.
20 metri tra difesa e attacco, frattura tra i reparti, assetto allungato e spazio libero per l'offensiva avversaria: Hummels chiude il triangolo con Rensch e avanza palla al piede, superando il duello fisico con Zeroli e consegnando il pallone a Cristante sulla trequarti. Il 4 giallorosso, con tempo e visione, serve sul lato opposto Angelino che, libero dalla marcatura di Pedro, buca Turati con un mancino rasoterra a incrociare.

All'88' è Cristante a chiudere la pratica, con un colpo di testa in solitaria su calcio d'angolo.

Dopo 2 minuti di recupero, Maresca manda tutti sotto la doccia: Roma-Monza termina 4-0. 

roma monza 4-0
Squadra lunga, frattura tra i reparti e spazio libero per l'attacco avversario: il Monza subisce il 3-0 di Angelino sull'iniziativa da dietro di Hummels - Foto: DAZN

Game Over Olimpico

4 reti, 4 lettere e due parole: game over.
Dopo la manita contro la Lazio, arriva il poker contro la Roma. 
In due settimane 9 gol incassati e due prestazioni ridotte al minimo, stilizzate e “fioche”, tanto per citare il sommo Gianni Brera

Birindelli trauma alla testa con punti di sutura, Castrovilli contusione, Caprari fastidio muscolare, Forson distorsione, D’Ambrosio affaticamento, oltre a Pessina, Gagliardini, Caldirola, Sensi e Akpa-Akpro: l’infermeria di Monzello non accenna a svuotarsi ed è sempre più prossima a trasformarsi nella clinica Villa Celeste convenzionata con le mutue del Prof. Dott. Guido Tersilli (Alberto Sordi), con A. Carboni ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi alla lista. 
Per i biancorossi è “una situazione kafkiana” (con tanto di battuta a seguire di Aldo Baglio in Chiedimi se sono felice), con tanti giocatori sul libro degli infortunati a complicare il lavoro, le scelte, le formazioni, i risultati. 

I brianzoli cadono di nuovo a Roma e vengono sbranati dalla Lupa giallorossa, subendo passivamente l'impeto della squadra di Ranieri e accantonando ogni possibile reazione.
Un Monza senza forma, fisionomia, grinta, cuore, carattere, testa, anima, attitudine, convinzione, voglia di combattere; senza decoro, passione, vitalità, tensione, senza quello che serve nel calcio per essere squadra.
Un’altra serata in bianco all’Olimpico, l’ennesima caduta libera di una stagione persa ormai da tempo, insabbiata da scelte incomprensibili e fuori fuoco, sepolta da un destino sempre più incanalato sui binari della B.
Orgoglio, dignità e rispetto (per se stessi e per gli altri) sono valori che non possono mai mancare e non devono essere calpestati. Per nessun motivo.
Il Monza è di chi lo ama, del popolo biancorosso e dei suoi tifosi, di coloro che fanno sacrifici, spendono energie e investono risorse in nome di una passione sconfinata, quella per la propria squadra, che va oltre la ragione e i risultati, oltre ogni cosa e oltre tutto.

Perché, come diceva il poeta e letterato Giovanni Raboni: “Si tifa per la propria squadra, così come si tifa, in fondo, per la propria vita”.
Parole che, oggi più che mai, andrebbero scolpite nella pietra.

A cura di Andrea Rurali