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La causa della morte: complicazioni da doppia polmonite

Papa Francesco è deceduto il 21 aprile 2025 alle ore 7:35 presso la residenza di Casa Santa Marta in Vaticano. La causa ufficiale della morte è stata una doppia polmonite, sviluppatasi dopo una lunga degenza ospedaliera di 38 giorni al Policlinico Gemelli di Roma. La sua condizione si era aggravata a causa di una crisi respiratoria, evolvendosi in un'infezione polmonare bilaterale. Nonostante iniziali segnali di miglioramento, la situazione è peggiorata, portando a insufficienze respiratorie acute e alla necessità di ventilazione meccanica.​

Il Pontefice aveva una storia clinica complessa: in gioventù gli era stata rimossa parte di un polmone, e negli ultimi anni aveva affrontato bronchiti ricorrenti, insufficienza renale precoce e problemi di mobilità. Nonostante le difficoltà, ha continuato a partecipare a eventi pubblici, come la visita al carcere di Regina Coeli il 17 aprile 2025 e l'apparizione in Piazza San Pietro durante la Pasqua, dove ha salutato i fedeli dal papamobile.​

Il momento simbolico nella pandemia

Uno dei momenti più toccanti del suo pontificato è stato il 27 marzo 2020, quando, durante la pandemia di COVID-19, Papa Francesco ha pregato da solo in una Piazza San Pietro deserta e sotto la pioggia. In quell'occasione, ha pronunciato parole che hanno risuonato in tutto il mondo:​

"Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca… tutti fragili e disorientati, ma importanti e necessari."​

Questo gesto è diventato un simbolo di speranza e solidarietà in un momento di grande difficoltà globale.​

Le riforme e l'impegno sociale

Papa Francesco ha introdotto numerose riforme nella Chiesa cattolica, tra cui la ristrutturazione della Curia romana, la riforma dello IOR (Istituto per le Opere di Religione) e modifiche al codice penale vaticano. Ha anche promosso un approccio più inclusivo verso le persone LGBTQ+, i divorziati risposati e le coppie di fatto, sottolineando l'importanza dell'accoglienza e del rispetto.​

Il suo impegno per i diritti dei migranti è stato evidente quando, nel 2016, ha portato con sé a Roma 12 profughi durante una visita all'isola greca di Lesbo. Inoltre, ha indetto un Giubileo straordinario dedicato alla misericordia, che si è svolto dall'8 dicembre 2015 al 20 novembre 2016.​

Le esequie e la sepoltura

In linea con il desiderio di Papa Francesco per una cerimonia funebre più semplice, le nuove regole per le esequie papali prevedono un rito più snello, senza l'uso del catafalco e con la sepoltura nella Basilica di Santa Maria Maggiore, anziché nella Basilica di San Pietro.​

La data dei funerali sarà annunciata prossimamente, ma si prevede che si terranno entro 4-6 giorni dalla sua morte, per permettere ai fedeli di rendere omaggio e per organizzare le celebrazioni liturgiche.​