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Parmense d.o.c., classe 1981, segno zodiacale bilancia, al Monza per due stagioni in serie C2, dal 2002 al 2004 con 48 presenze e 2 reti. Davide Zoboli cresce nel Parma, viene aggregato nel 2000 alla prima squadra allenata da Malesani senza però esordire. Poi Benevento, Sora e… Monza. Successivamente per lui una carriera significativa, che lo ha visto protagonista dopo la militanza in biancorosso anche nella massima serie con la maglia del Brescia con 45 presenze e 3 gol al suo attivo. Per il roccioso difensore emiliano sette campionati con la maglia delle rondinelle  due dei quali in serie A. In serie B ha militato con Albinoleffe, Brescia, Torino e Modena. Ha concluso la sua carriera con un ultimo scampolo di gioco in serie D col Darfo Boario esordendo con la casacca dei bresciani proprio contro il Monza nell’anno in cui i biancorossi vinsero quel campionato.

Di solito la prima domanda che rivolgiamo ad un ex calciatore che ha appeso le scarpette al fatidico chiodo è “Cosa fai oggi, oltre ad allenare…”. Nel tuo caso, invece…

Ho il patentino Uefa B, la mia attività lavorativa non mi lascia tempo libero da dedicare al calcio. Ho avuto diverse richieste in tal senso, soprattutto a Parma, dove vivo, e dintorni ma proprio non riuscirei a conciliare la mia attività con l’impegno di allenare.  

Quindi hai un’attività che non c'entra nulla col calcio...

Possiedo due bar qui a Parma, uno lo gestisco a tempo pieno con mio cugino, che è anche mio socio, l’altro si trova proprio di fronte allo stadio e lo gestiamo, per così dire, da remoto… E’ un’attività che mi prende tutto il tempo a disposizione. E poi la pandemia rende le cose ancora più difficili e laboriose più di quanto già lo fossero in condizioni normali

Come sei arrivato al Monza ?

Il campionato precedente l’ho giocato a Sora, il mio cartellino era di proprietà del Parma, che decise di lasciarmi a Monza in prestito, per maturare ulteriormente. Poi il Monza diventò proprietario del mio cartellino e lo utilizzò per uno scambio di giocatori ed io passai all’Albinoleffe.

Hai messo a segno con la maglia del Monza due reti…

Si, ero giovane, e quando potevo piazzarmi al centro dell’aria avversaria su calci piazzati o corner qualche volta mi facevo valere. Il primo gol fu ad Alessandria quando avanzai proprio perché eravamo in svantaggio e siglai la rete del pareggio.

Seguirai certamente ancora il Monza… che idea ti sei fatto?

Ricordo bene l’ultima volta che ho incrociato il Monza, eravamo in Serie D io giocavo con il Darfo (settembre 2016, Monza - DarfoBoario 2-0) e il d.s. Antonelli, col quale avevo giocato nel Torino una decina di anni prima, rimase sorpreso nel rivedermi perché pensava che avessi smesso. Mi chiese se ero disponibile a ritornare a gennaio, ma ormai avevo deciso di smettere e poi anche il patentino da allenatore mi vincolava e non potevo cambiare casacca. Credo che ora con Galliani e Berlusconi le ambizioni non manchino, così come le competenze ed i mezzi economici. Ricordo che già ai miei tempi le strutture erano di tutto rispetto, e mi riferisco soprattutto al Monzello. Monza è una piazza importante, la vicinanza a Milano l’ha sempre condizionata, ma la piazza è sempre ambita e la società è prestigiosa e può riprendere ad essere un palcoscenico di tutto rispetto, proprio come Parma.  

Un pronostico per la prossima sfida fra le tue due ex-squadre...

No, fammi tutte le domande che vuoi, ma questa no... Per favore.

Giulio Artesani