Monza-Parma, Chivu in conferenza: 'Abbiamo dieci finali, domani una partita da non..'
Il tecnico rumeno degli emiliani ha parlato in sala stampa alla vigilia

Avevamo tredici finali, ora sono dieci. Pensiamo alla prossima, possiamo controllare solo l'impegno settimanale e durante la partita. E' stata una settimana di lavoro, come tutte le altre. Ognuno dà il massimo. Le assenze di Sohm e Vogliacco ci dispiacciono, volevano esserci a questa partita, ma nello stesso momento dobbiamo pensare a chi c'è. L'importante è trasmettere che tutti sono utili alla causa, anche nonostante le assenze. Tutti il gruppo può dare molto di più. Bernabé era rimasto in panchina con il Torino, abbiamo anche pensato di inserirlo, abbiamo poi fatto cambi non previsti, in difesa avevamo due centrali ammoniti e abbiamo perso il cambio. Settimana scorsa si era allenato solo un giorno con noi, questa settimana l'ha fatta tutta e domani è a disposizione.
Chivu ha poi continuato..
Ci sono gerarchie ma bisogna guadagnarsi lo status nel gruppo. La cosa fondamentale è quello che si fa durante la settimana, la cosa importante è guadagnare la stima del compagno, non di allenatori o giornalisti. La cosa fondamentale è la stima del compagno, per l'impegno e l'atteggiamento messo. Io cerco di avere un rapporto schietto e onesto con chi si sente penalizzato e parte dalla panchina, dal mio punto di vista non è così. Con i cambi si può spaccare una partita, un tempo o trenta minuti bisogna dare tutto per i compagno. Pellegrino? Potremmo farlo giocare e potremmo non farlo. Bisogna capire gli equilibri, quali sono le alternative in caso succedesse qualcosa. Nella rosa abbiamo due punte, Pellegrino ha lavorato bene ma i titoli di giornale durano poco. La gente vuole vederlo ripetersi la domenica successiva. Il lavoro paga, ha lavorato bene prima e questa settimana. Noi come società abbiamo il dovere di far brillare le stelle più a lungo possibile ma prepararle anche alla caduta, ogni tanto le stelle cadono.
Chivu entro nello specifico sulla partita
Non va caricata più dell'importanza che ha, dobbiamo controllare quello che possiamo. Se iniziamo a pensare ad altre cose e caricarla troppo è uno spreco di energie. L'educazione di un gruppo impone dall'inizio che si vada ad affrontare tutte le gare nello stesso modo. Abbiamo una squadra che può controllare quello che fa, abbiamo visto dei miglioramenti nelle ultime gare. Abbiamo sbagliato il primo tempo a Udine, con il Torino eravamo un po' bloccati all'inizio, però poi siamo venuti fuori in un bel modo. Cerchiamo di farlo dall'inizio, bisogna approcciare con la consapevolezza di quello che possiamo fare. L'impegno e l'atteggiamento fanno la differenza.

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