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Martedì 26 novembre, durante la seduta del Consiglio comunale, è emerso un episodio che ha scosso la comunità locale. Accanto a un mazzo di fiori, nascosto tra i tributi floreali, è stato trovato un biglietto particolarmente spregevole. Accostato al logo di un noto marchio di detersivi, il messaggio recitava: "Liliana Segre all'anno guadagna 240mila euro. Quante persone si potevano lavare nel mondo".

La reazione immediata

panchina rossa

Il sindaco Alessia Borroni ha immediatamente condannato l'accaduto, definendolo un "gesto ignobile" che va oltre il semplice vandalismo. Le forze dell'ordine sono state allertate, con la Digos pronta a intervenire per identificare il responsabile di questo atto carico di significati discriminatori.

Un contesto di crescente intolleranza

La sezione locale della Lega ha sottolineato la gravità dell'episodio, evidenziando come l'attacco non sia solo un'offesa alla panchina rossa, ma un atto che unisce misoginia e antisemitismo. Il riferimento al sapone rimanda indeed ai più bui capitoli dello sterminio nazista, richiamando immagini atroci dei campi di concentramento.

Questo non è il primo episodio di vandalismo ai danni della panchina rossa di Seveso. Due anni fa, una precedente scritta provocatoria era già stata rinvenuta, segno di un preoccupante clima di intolleranza che serpeggia nel territorio.