Varedo, finalmente risolto il mistero del cecchino: ecco di chi si tratta
Fermato dai carabinieri: le armi sequestrate risultano compatibili con i danni agli edifici delle vie Sant’Aquilino, Bellini e Ponchielli
Si tratta - come riportano i colleghi di Corriere.it - di un uomo di oltre 50 anni, denunciato per il reato di esplosioni pericolose e danneggiamento. Il sospettato avrebbe preso appunto di mira le facciate di alcuni edifici situati nelle vie Sant’Aquilino, Bellini e Ponchielli, provocando danni e spavento.
La scoperta delle armi
Durante la perquisizione, i militari hanno sequestrato un arsenale composto da armi da fuoco, munizioni e carabine ad aria compressa di alta precisione, tutte detenute regolarmente per uso sportivo. Un primo esame ha rivelato che il materiale confiscato è compatibile con i danni osservati, in particolare quelli riscontrati su un palazzo al civico 51 di via Sant’Aquilino.
Oltre dodici mesi di paura a Varedo
Gli spari, che in alcuni casi sono arrivati persino all’interno delle abitazioni, avevano costretto i residenti a convivere con un clima di insicurezza. Tuttavia, al momento, le autorità mantengono il riserbo sull’identità dell’uomo e sulle motivazioni che lo avrebbero spinto a compiere tali gesti.
Vita quotidiana residenti condizionata dal pericolo
La vita quotidiana degli abitanti era ormai condizionata dal pericolo. ‘Non mi affaccio più alla finestra’ aveva dichiarato sempre a Corriere.it un residente che ha trovato un foro di proiettile nella camera da letto. Altri, come una signora che stava portando a spasso il cane, raccontano di aver imparato a riconoscere il suono dei proiettili in arrivo: ‘È assurdo vivere così, ma è la realtà’. Un abitante della zona, appassionato di tiro sportivo, aveva confermato: ‘Quei colpi sono veri e possono fare male. Qualcuno deve fermare questa situazione’.
Tra le 16 e le 17 del pomeriggio, il rumore secco degli spari risuonava nel quartiere, seguito dal sibilo e dall’impatto su tettoie e muri. Gli abitanti erano ormai esasperati e descrivevano come ogni proiettile lasciava tracce evidenti, come fori nei cornicioni o nelle antenne danneggiate. Non sono poi mancati casi in cui i colpi sono finiti all’interno degli appartamenti, mettendo a rischio la sicurezza di chi ci vive.
Ora, però, l'incubo del cecchino è fortunatamente finito.