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E’ partita molto tempo addietro l’onda che, salvo miracoli sempre meno probabili, riporterà il Monza in serie B dopo tre stagioni nella massima categoria. Ovvio che la scomparsa di Silvio Berlusconi sia stato l’evento che ha dato il via all’onda, il momento dello “sliding door”. 

La decisione che ha affossato il Monza 

nesta

Poi situazioni di varia natura e tanti errori si sono succeduti nei mesi, fino a quella notte tra il 22 ed il 23 dicembre 2024, quando il colpo di grazia alle speranze di raddrizzare la stagione è arrivato in modo violento e inatteso. Sì, mi riferisco alle ore successive alla sconfitta interna con la Juventus, al termine di una serata in cui il Monza non aveva sfigurato, quando fu presa la decisione di allontanare Alessandro Nesta per sostituirlo con Salvatore Bocchetti. Al quale, sia chiaro, non attribuisco colpe particolari, se non quelle di essere un tecnico senza le qualità per allenare in serie A (e neppure nella categoria inferiore).

Quella sera chi ha preso la decisione di sostituire Nesta con Bocchetti deve aver mangiato pesante, talmente pesante da turbargli il sonno. Perché allontanare l’ex giocatore di Lazio e Milan poteva avere un senso, solo alla condizione che chi fosse arrivato in sua vece avesse avuto le qualità e la credibilità per poter tentare di fare meglio. Invece si è pensato che Bocchetti fosse colui che due stagioni fa portò il Verona ad un’insperata salvezza, dimenticando che il vero allenatore di quella squadra era Marco Zaffaroni. Questi sono i fatti, non è importante se la decisione fosse figlia di una scelta esclusiva di Adriano Galliani o se ci sia stato un suggerimento condizionante. Nonostante io sia personalmente convinto che la seconda ipotesi sia quella più probabile, perché non è nelle corde dell’AD del Monza la scelta di un tecnico come Bocchetti.   

Monza e il ritorno di Alessandro Nesta 

Qualcuno obietterà che il ritorno di Nesta non ha portato granché di diverso, dopo il pari interno di ieri col Lecce. Vero, ma se non altro il Monza è tornato ad essere una squadra che gioca con una minima dignità, che tenta di disputare le partite per vincerle. Poi, è chiaro, i limiti sono limiti, su questo non si discute. E con questa dignità, con questo atteggiamento, con questo spirito qualcuna delle sei gare perse nella gestione precedente sarebbe potuta terminare con altro risultato. Il che non avrebbe probabilmente migliorato di molto la classifica dei biancorossi, ma non perdere con Parma, Cagliari e Verona avrebbe tolto punti importanti a queste avversarie di classifica ed oggi la quota salvezza sarebbe stata un po’ meno lontana.

Dicevo all’inizio di situazioni di varia natura ed errori che hanno negativamente impattato sulla stagione del Monza. Tra le prime gli infortuni, numerosissimi e quasi tutti a lungo termine, a volte anche ben oltre i tempi inizialmente ipotizzati…Poi certe direzioni di gara, sempre col vento contrario; vero è che la classe arbitrale è scarsa (ieri Collu di Cagliari ha voluto confermarlo), ma mai una volta che il vento sia stato a favore…Vabbè, segnali chiari che il destino tira da una certa parte.  Paolo Corbetta