Emergenza abitativa in Brianza: il drammatico report della Caritas locale
Il quadro della crisi abitativa
La realtà quotidiana descritta dalla Caritas rivela uno scenario preoccupante dove le famiglie si trovano a destinare una porzione sostanziale del proprio reddito, tra il 50% e il 70%, al solo pagamento dell'affitto. Rita Galimberti, alla guida del centro di ascolto Caritas della Basilica, sottolinea come questa situazione costringa molti nuclei familiari a sacrificare spese fondamentali, compresa l'istruzione dei figli. Le conseguenze degli sfratti risultano particolarmente devastanti per i giovani, che subiscono ripercussioni significative sul piano educativo e sociale.
Il fenomeno discriminatorio
Nel corso del 2023, i centri di ascolto hanno gestito 269 casi e realizzato 156 interventi di natura economica. Un aspetto particolarmente problematico emerge dalle testimonianze raccolte riguardo alle discriminazioni nel mercato immobiliare, specialmente nei confronti delle famiglie straniere con minori. La situazione si complica ulteriormente per i richiedenti asilo, principalmente provenienti dal Centro America e dal Perù, che si trovano intrappolati in un limbo burocratico.
L'analisi dei dati
Il confronto tra il 2022 e il 2023 mostra una leggera flessione negli ascolti totali, passati da 772 a 683. Tuttavia, la percentuale di assistiti stranieri è cresciuta dal 52% al 57%. Nel dettaglio delle richieste, si registrano 111 domande di supporto lavorativo, 84 di aiuto economico, 85 per materiale alimentare e scolastico, e 45 specificamente per l'emergenza abitativa, in aumento rispetto alle 36 dell'anno precedente.
Le prospettive future
La Caritas evidenzia come gli interventi temporanei non siano sufficienti a risolvere la crisi. La soluzione richiede misure strutturali, tra cui la realizzazione di alloggi a canone calmierato e una profonda riflessione sulla responsabilità sociale collettiva. L'obiettivo rimane quello di promuovere l'autonomia e l'autosufficienza delle persone assistite.