Monza e quella reazione arrivata dopo che qualcuno ha infangato la memoria del presidente Berlusconi
Il punto di Paolo Corbetta dopo la vittoria del Monza sulla Fiorentina
Bravo mister, parole sagge e stimolanti. Ora devono seguire i fatti, altri fatti dopo quelli di ieri sera. Ora serve approfittare del momento e far diventare il successo sulla squadra di Palladino il punto di svolta stagionale. Tenendo presente che, ancora una volta, la mala sorte sembra sempre tenere sotto scacco la formazione biancorossa. Prima ancora dell’inizio del match, Bocchetti perdeva per infortunio Birindelli. Poi, a gara in corso, si bloccava Pablo Marì, creando un ulteriore handicap in un reparto difensivo già numericamente al limite. Infine, l’altra costante che, con gli infortuni, caratterizza fin dall’inizio la stagione del Monza: gli arbitraggi sempre sfacciatamente e assurdamente contrari. Vero è, come sostengo da tempo, che la classe arbitrale di questi anni è palesemente al punto più basso della propria storia. Ma è altrettanto vero che sembra ci sia un disegno divino per far sì che l’arbitro di turno incappi nella sua peggior giornata quando dirige il Monza, quasi sempre penalizzandolo in modo evidente. Quel disastro di nome Dionisi ieri si è superato e ne ha combinate di ogni, solo in parte corretto dal VAR.
Ecco, nonostante questi venti sfavorevoli, il fatto di essere riuscito a vincere deve costituire per il Monza un segnale di grande fiducia, deve essere la scossa per indirizzare la seconda metà di stagione nel modo migliore. Una Fiorentina incolore ci ha messo del suo per favorire il rilancio di Izzo e compagni, che dal canto loro hanno mostrato carattere, aggressività e voglia di vincere la scommessa lanciata da Adriano Galliani nei giorni scorsi su quel traguardo di 25 punti nel girone di ritorno che potrebbe significare salvezza. Come vuole una vecchia regola del calcio, quando si è in difficoltà di gioco e di risultati il modulo 4-4-2 è quello che dà maggiori certezze e che è il più semplice da interpretare. Bravo Bocchetti a comprenderlo e a rinunciare a scelte tattiche che solitamente lo contraddistinguono.
Monza e quella reazione arrivata dopo che qualcuno ha infangato la memoria del presidente Berlusconi
Nella settimana in cui qualcuno ha voluto infangare il nome di Silvio Berlusconi nelle sue vesti esclusive di massimo artefice di un Monza che arriva per la prima volta in serie A, la squadra ha risposto sul campo. Il messaggio è stato chiaro. “Chi ci crede combatte, chi ci crede supera tutti gli ostacoli, chi ci crede vince”. Paolo Corbetta