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Żurkowski e Caldirola in Empoli-Monza - Foto: Facebook AC Monza
Żurkowski e Caldirola in Empoli-Monza - Foto: Facebook AC Monza

“La vittoria ha cento padri, mentre la sconfitta è orfana”
Una frase antichissima sopravvissuta alla prova del tempo, saggia e visionaria nel suo insieme, teorica e circolare nella sostanza, efficace nell'uso comune e valida tutt'oggi. 
Fu Publio Cornelio Tacito, senatore e oratore romano, a pronunciarla nel I secolo, lasciandola in eredità alla storia e a personaggi del calibro di John Keats e J.F. Kennedy
Oggi potrebbe essere assimilabile al bandwagon effect, in italiano “effetto carrozzone”, una tendenza collettiva a salire sul carro dei vincitori quando le cose vanno bene e a scendere immediatamente quando, al contrario, le cose vanno per il verso storto. 

In sintesi: tutti vincitori, nessun vinto. Ciò che sfugge in questo “regno” bipolare è l'arte di stare nel mezzo. Che non significa non avere un'opinione decisa, ma semplicemente spostare il giudizio dai confini dell'istinto a quelli del raziocinio. Niente sentenze di pancia a caldo, ma testa e freddezza per analizzare le dinamiche con lucidità ed equilibrio. 
Equilibrio, quello che è mancato in campo al Monza e tra i tifosi a fine gara (come ha sottolineato Paolo Corbetta nel suo editoriale).

empoli monza 3-0
Lo stadio Castellani di Empoli

Black Sunday, Lights Out

Per riassumere la debacle biancorossa in terra toscana potremmo avvalerci dei titoli di due film americani, Black Sunday di John Frankenheimer (1977) e Lights Out (2016) di David F. Sandberg.
Tradotto: domenica nera, luci spente. 

Un black out totale della squadra di Palladino, esanime nell'atteggiamento, impalpabile a livello mentale, sfibrata nelle energie e azzerata negli automatismi. 

La fotografia di Empoli-Monza 3-0 si sposa perfettamente con parole che Gianni Brera utilizzò per descrivere la sconfitta dell’Italia con la Corea nel 1966: “La difesa sballata, il centrocampo endemicamente fioco, l’attacco scomposto di gente molto sollecitata a impaurirsi…”

Al Castellani il Monza subiscono un tris pesante da una squadra rivitalizzata dall'approdo in panchina di Davide Nicola.

Una brutta sconfitta per i biancorossi, che si sciolgono davanti al muro empolese e incassano il decimo gol nelle ultime tre gare. É un risultato amaro, duro, indigesto, che impone riflessioni importanti per invertire il trend e tornare a fare punti. 

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Il riscaldamento del Monza a Empoli

Approccio sospeso, partita in salita 

Davide Nicola, specialista di salvezze, è un allenatore che bada al sodo, che lavora sui principi e le priorità, pragmatico nel gioco e nel trasferire le proprie idee ai calciatori. E soprattutto attento miscelare un calcio posizionale e di funzione, tarato sull'occupazione del campo e l'interpretazione fluida dei ruoli.
Con il materiale tecnico e umano a disposizione, il trainer di Luserna San Giovanni opta per un 3-5-2 compatto e latitudinale, con gli esterni a fungere da elastico nelle due fasi, i 3 interni di centrocampo a dialogare nello stretto, con Grassi più arretrato sulle transizioni difensive, e Cambiaghi ala mobile e allargata a sinistra in connessione con Gyasi

Palladino, squalificato per la seconda volta in stagione, presenta il consueto 3-4-2-1, col ritorno di Izzo dal 1', l'impiego di Pereira e Kyriakopoulos sulle corsie e Colombo centravanti coadiuvato alle sue spalle da Mota e Colpani.

Nei primi minuti il Monza sembra focalizzato sulla partita e sul controllo del gioco, ma è solo un illusione che si scioglie alla primo attacco empolese. 

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Żurkowski e Kyriakopoulos

Marcature a zona e a uomo nella zona

I sistemi a zona (pura o ibrida) hanno il pregio di essere meno vincolati dal comportamento degli avversari: non c'è dipendenza verso gli altri ma la possibilità, concreta, di tenere l'iniziativa e una condizione di “comando” del proprio gioco. Più definita e salda è la struttura della squadra, maggiori sono i vantaggi nelle transizioni positive, con riferimenti costanti e prestabiliti. Riferimenti che Nicola individua nelle figure di Cerri, boa offensiva e appoggio avanzato, e in Cambiaghi, seconda punta orientata alla lateralità e a creare canali d'inserimento per gli interni o tagli dentro il campo del quinto di sinistra.

La tattica dell'Empoli prevede una variante di marcatura a uomo nella zona, dove ogni giocatore mantiene la posizione e, all’interno del proprio raggio d'azione, esercita un controllo stretto dell’avversario.

Il piano dell'Empoli è chiaro: togliere spazi al Monza e sfruttarli a proprio favore. Gli azzurri prendono le misure agli avversari e cercano di sfondare sulla sinistra, con il movimento di Cambiaghi a catturare l'uscita in pressione di Izzo e Gyasi a infilarsi in quel corridoio lasciato dal 4 biancorosso.

Al 10' si materializza la prima, grande occasione per l'Empoli: Luperto legge l'inserimento dell'11 azzurro e lo serve con un lungo linea a mezz'altezza. Pedro Pereira è in ritardo e perde la marcatura dell'ex Spezia, che si invola da solo verso la porta. Provvidenziale è l'intervento di Sorrentino che spalanca la mano e nega il gol a Gyasi.

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Il lancio di Luperto per Gyasi - Foto: DAZN

Vantaggio azzurro nei primi 15 minuti

Ancora una volta il Monza va sotto nei primi 15 minuti di gara. Al 13' l'Empoli passa in vantaggio su un recupero palla da rimessa laterale per i biancorossi. Cerri anticipa Gagliardini e sulla seconda palla di fionda Marin, che triangola con Żurkowski e promuove il break scaricando a sinistra per Cambiaghi. 
Il brianzolo di proprietà dell'Atalanta punta Izzo e crossa nel mezzo, ma Pablo Marí respinge di piatto alzando la traiettoria della sfera che, dal limite dell'area, viene raccolta da Żurkowski. 

Svincolato dalla marcatura di Gagliardini (che va in area verso Marí), il polacco si coordina alla perfezione e, al volo, fa scoccare un tiro angolato che si insacca alle spalle di Sorrentino.

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L'azione del vantaggio dell'Empoli - Foto: DAZN

Raddoppio letale, partita quasi chiusa

Al 38' l'Empoli raddoppia con un'azione analoga alle precedenti. Luperto mette un filtrante sulla corsa di Cambiaghi, con Izzo che viene preso alle spalle e Marí ad uscire in chiusura. Il 28 azzurro suggerisce al centro per Cerri (su cui Caldirola stringe in ritardo) ma ancora una volta Sorrentino gli sbarra la strada con un intervento di piede. Sulla respinta Gagliardini non riesce a contenere Żurkowski, che di testa deposita in rete.

Sul 2-0 la partita pare già chiusa, col Monza che non accenna a reagire ma assorbe il colpo passivamente.

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La palla tra le linee di Luperto per Cambiaghi nell'azione del 2-0 azzurro Foto: DAZN

Palleggio biancorosso, sbarramento azzurro

Nella ripresa Palladino ordina a Citterio una tripla sostituzione: dentro D'Ambrosio, Bondo e Maric per Izzo, Gagliardini e Colombo
I brianzoli tentano di rientrare in partita. Al 55' Mota ha un'enorme palla gol: nell'area piccola il portoghese colpisce di testa ma Caprile si oppone con un ottimo intervento.

Centrati tatticamente e determinati a conseguire il risultato, i padroni di casa si rintanano con ordine nella propria metà campo e giocano in ripartenza, attuando una pressione di gruppo non particolarmente aggressiva ma finalizzata a chiudere le linee di passaggio agli avversari. 
Una mossa che, al 72', sigilla definitivamente il match. 
Valentin Carboni fallisce uno scarico arretrato per Caldirola, Żurkowski intuisce l'errore e recupera palla promuovendo la transizione. Dagli sviluppi in area del Monza, è lo stesso polacco a raccogliere l'ennesima seconda palla (da una chiusura di Caldirola su Shpendi) e a realizzare la sua prima tripletta in Serie A.

Grazie ai duelli vinti, alla sintonia fra i reparti e alla fisicità dei singoli, la formazione di Nicola compie il suo riscatto e rientra in corsa per la lotta salvezza.

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Il passaggio sbagliato di V. Carboni che genera il 3-0 dell'Empoli - Foto: DAZN

Empoli 3, Monza 0

Come diceva Julio Velasco: “Chi vince festeggia, chi perde spiega”. L'Empoli gioisce, il Monza si interroga.

Seconda sconfitta consecutiva e quarta nelle ultime sei gare. Numeri e dati che confermano le reiterate difficoltà dei brianzoli a ritrovare quella solidità che ad inizio stagione aveva restituito punti e prestazioni. 
Difesa slacciata, centrocampo piallato e monodimensionale, attacco granuloso, possesso palla sterile, idee confuse, gioco improduttivo e stanchezza diffusa: il Monza visto a Empoli è, probabilmente, il più scarico e deficitario della gestione Palladino

Le trasferte positive di Napoli e Frosinone avevano mascherato quel calo fisiologico che la squadra, ad oggi, non ha ancora superato. Così come la problematiche nell'adattare la propria strategia in base ai momenti e alle squadre, punto di forza del Monza di Palladino nella scorsa stagione.

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Raffaele Palladino, squalificato, in tribuna - Foto: DAZN

Niente drammi, idee chiare e lavoro

La mancanza di esterni di riferimento (con gerarchie sbiancate e titolarità non definite) e di un metodista-incontrista con proprietà di palleggio tolgono soluzioni di gioco e rendono intuibile la manovra. Ne consegue una produzione ossidata e orizzontale, un possesso palla a ritmi blandi e una faticosa ricerca della profondità, con i fluidificanti che non fluidificano e le catene esterne che non lavorano in estensione. 
Sovrapposizioni stirate, timide giocate dentro il campo, pochissimi strappi a spezzare le linee avversarie per creare superiorità e potenziali situazioni da gol: la sensazione è che al Monza serva un rimescolamento tattico per generare nuove soluzioni e una scossa offensiva, rimettendo Colpani nelle condizioni di performare come ad inizio stagione e Colombo ad avere più occasioni nell'arco delle gare.

Palladino dovrà essere bravo a trovare la chiave giusta per cambiare rotta sensibilizzando singoli e collettivo nella mente e nel corpo. Niente drammi, solo abnegazione e volontà di correggere gli errori. Con quel senso pratico che aveva Manlio Scopigno nel sistemare le cose. Lui che, davanti alle incertezze di Gigi Riva (nel cielo un Rombo di Tuono!), diceva sempre: “Vieni, risolvi il problema". Dove? In campo.

Lavoro, idee, principi e continuità: sono questi gli elementi da portare in campo per eliminare le tossine e accendere le energie in vista della prossima sfida, in programma domenica 28 gennaio alle 15 all'U-Power Stadium contro il Sassuolo di Dionisi.

Di Andrea Rurali