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Luca Caldirola esulta a San Siro
Luca Caldirola esulta a San Siro

“Luci a San Siro di quella sera, che c'è di strano siamo stati tutti là” inconfondibile verso di una famosissima canzone italiana che da ieri può rappresentare l’incipit perfetto per il grande successo del Monza a Milano contro l’Inter. E’ il minuto 78, Luca Caldirola anticipa tutti e di testa mette in rete il pallone che porterà alla vittoria finale e alla tanto desiderata salvezza del club biancorosso. Al triplice fischio, tra i tanti fotogrammi da ricordare, oltre il bellissimo abbraccio di gruppo, ci sono sicuramente le lacrime del numero 5 che raccontano una forte emozione e un traguardo personale e professionale. 

Un gol realizzato con la fame di chi vuole prendersi un palcoscenico a cui è sempre stato accostato, ma che non ha mai del tutto scommesso sulle sue potenzialità, l’Inter infatti, è stata fondamentale per il passato del giovane Luca che ha vestito i colori nerazzurri del settore giovanile per tanto tempo, senza mai però approdare realmente in prima squadra.

Dopo aver giocato per diversi anni nel campionato tedesco, Caldirola, classe ’91, esordisce in Serie A nel 2020 a 29 anni con la maglia del Benevento, l’anno dopo sarà tesserato dai brianzoli in B grazie anche al forte interesse del tecnico Giovanni Stroppa che guiderà il Monza fino alle prime giornate della promozione in A. 

Luca inizia a conoscere il mondo del calcio a 4 anni in una piccola realtà sportiva, ma qualche anno dopo, la sua vita cambierà radicalmente dopo una chiamata del settore giovanile nerazzurro. Quando sei così piccolo il calcio viene visto semplicemente come fonte di svago e di crescita, lo sa bene la famiglia di Luca che credeva in un futuro da architetto per il figlio perché bravissimo in disegno. Riflessivo e tenace così lo descrive chi lo conosce da sempre, ma il destino per lui aveva in serbo altri progetti disegnati sul foglio della vita, progetti che si sono rivelati vincenti. E non importa se durante la sua carriera ha vissuto alti e molti bassi, la sua caparbietà l’ha spinto a non mollare e a rinascere sempre come calciatore e come uomo. 

Oggi San Siro lo applaude, il suo nome splende nel tabellino dei marcatori e nella storia del Monza. Il palcoscenico è suo, il sipario resta aperto tra gli applausi dei tifosi biancorossi sugli spalti e a casa, perché il Monza oggi è salvo, perché oggi il Monza per la prima volta nella sua storia ha vinto nel tempio del calcio, oggi Davide, pardon Luca, ha vinto contro Golia.