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Corrado Verdelli
Corrado Verdelli

In vista del match di campionato tra Cremonese e biancorossi, la redazione di Monza-News ha ascoltato in esclusiva Corrado Verdelli, ex di turno della sfida con un passato sia in campo che in panchina. Ecco le sue dichiarazioni. 


Buongiorno, a oggi crede che ha sorpreso più il Monza o deluso più la Cremonese?
"Direi decisamente la seconda, il Monza dopo una partenza ad handicap è riuscito a svoltare la stagione, grazie soprattutto all'arrivo in panchina di Raffaele Palladino. Non che giocassero male nelle prime uscite stagionali con Stroppa, però va detto che il nuovo allenatore ha portato una ventata di freschezza ed entusiasmo nell'ambiente. La Cremonese al contrario sta pagando più di quanto ci si aspettasse il salto di categoria e soprattutto della stravolgimento della rosa. Questo ha causato un lento adattamento alla categoria che tuttora si ripercuote sulle loro prestazioni in campo. Va detto che i grigiorossi sono stati anche abbastanza sfortunati, qualche punto in più in classifica l'avrebbero meritato..."


A Cremona la situazione è sempre più tesa e si fanno insistenti le voci sull'esonero di Alvini. L'esonero potrebbe essere la scelta giusta visto il precedente del Monza?
"Purtroppo è un brutto costume tutto italico quello di scaricare tutte le colpe sull'allenatore. In questo caso non mi sento di dire che Alvini sia in problema, mi sembra un buon motivatore e un ottimo tecnico. La Cremonese è guidata da persone coscienziose, se il mister è ancora al suo posto vuol dire che hanno ancora fiducia in lui. Certo è che questa partita col Monza rischia di essere l'ultima spiaggia per Massimiliano Alvini: se le cose non dovessero cambiare, non potendo cambiare venti giocatori, la società potrebbe decidere di dare una scossa all'ambiente cambiando allenatore. Al Monza l'avvicendamento in panchina ha fatto bene, ma potrei tanti altri precedenti positivi registratisi nelle scorse stagioni". 

Dopo lo storico pareggio con l'Inter quanto le motivazioni influiranno sul campionato del Monza e, in particolare, sul match di oggi pomeriggio?
"Le motivazioni del Monza sono a mille, contro l'Inter hanno giocato a cuore aperto e non hanno mai smesso di credere e lottare. Palladino ha trasmesso alla squadra i giusti valori, è bello vedere un gruppo che si diverte in campo. In ogni caso, quella di oggi sarà una partita insidiosa perché per la Cremonese le cose iniziano a diventare preoccupanti, coi biancorossi sarà uno scontro diretto e faranno di tutto per portare a casa almeno un punto. Le stagioni possono cambiare volto da un momento all'altro grazie a una giornata positiva e un pizzico di fortuna: si affiderà a questo la Cremonese, che ha tanto bisogno di risalire in classifica". 

Quali sono i suoi ricordi delle esperienze a Monza e a Cremona?
"Da giocatore sono state le mie esperienze migliori, sia a Cremona che a Monza ho vinto quello che c'era da vincere. Da allenatore invece ho fatto delle scelte di cuore che in seguito si sono rivelate decisamente non positive. A Cremona sussisteva una situazione finanziaria incerta e questo ha dato vita a un susseguirsi di difficoltà terminato con le mie dimissioni. A Monza invece è stata la mia ultima esperienza da allenatore e anche lì ho trovato un bel marasma societario. È stato Seedorf a volermi fortemente in panchina, ma le problematiche sorte in seno alla proprietà mi hanno spinto a lasciare l'incarico dopo pochi mesi. La cosa che mi è più dispiaciuta sono state le illazioni e le falsità riguardanti le motivazioni del mio gesto uscite subito dopo il mio addio. Posso dire alla fine che, al contrario di quelle da calciatore, queste esperienze sono state decisamente negative: ho fatto delle scelte di cuore e ho sbagliato, la voglia di rimettermi in gioco mi ha giocato un bel tranello".