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Di Nunno è ripartito dalle categorie dilettantistiche con la Baranzatese, società dell'hinterland milanese. A 75 anni, ha costruito un progetto vincente che ha portato la squadra a dominare il girone A di Promozione e a conquistare la promozione in Eccellenza con cinque giornate d'anticipo.

Una stagione trionfale per la Baranzatese di Di Nunno

Il percorso della Baranzatese è stato straordinario: 23 vittorie in 25 partite, una sola sconfitta, 74 gol segnati e appena 14 subiti. Numeri che hanno reso il club la prima squadra in Lombardia a ottenere la promozione in Eccellenza per la stagione 2025-2026. "Il merito del successo è tutto dei ragazzi - ha commentato l'allenatore Uberto Tomanin - hanno lavorato con impegno e sacrificio sin dall'inizio".

Gli obiettivi futuri di Di Nunno

Di Nunno non ha nascosto la sua ambizione, visto che per lui è il secondo campionato vinto in tre anni: "Dove voglio arrivare? La squadra deve vincere il campionato e salire direttamente in Eccellenza, senza passare dai playoff. E poi l’obiettivo è la Serie D, per ora...". Il progetto sembra ben avviato, con una struttura societaria solida e una rosa competitiva. "Senza calcio faccio fatica - ha ammesso Di Nunno -. Ma qui è tutto un altro mondo: niente stress, niente richieste, niente polemiche. Non c’è tanta gente che segue la squadra anche se so di essere apprezzato e tutti mi vogliono, e quindi si può lavorare in pace. Però qui non si gioca solo per partecipare, io voglio vincere. Sempre. Ed è quello che dico nello spogliatoio, anche quando arrivano i tre punti".

La polemica sullo stadio Brianteo

Ai tempi della promozione del Lecco in Serie B, Di Nunno aveva polemizzato con Adriano Galliani per la mancata concessione dello stadio Brianteo (ora U-Power Stadium) da parte della società brianzola, visto che il ‘Rigamonti-Ceppi’ non era a norma e il club si trovò senza un impianto adeguato per la cadetteria. "Chiesi prima al Brescia, chiamai Cellino in Inghilterra, ma non sapevo che stesse facendo ricorso anche lui. Poi mi sono rivolto al Monza, per tutta la nostra città era la soluzione più bella, anche perché i tifosi sono gemellati e avrei potuto giocare sempre lì. Però Galliani mi disse che il campo si sarebbe rovinato con la pioggia, ma la cosa che mi fece davvero arrabbiare è stato quando gli chiesi la disponibilità il venerdì, prima della finale di ritorno col Foggia. Mi disse: 'Non è che fai la fine del Bari che all’ultimo minuto non è andato in A?' Noi invece al Foggia di gol ne abbiamo rifilati tre, i ragazzi volevano la B. Ma il campo non l'abbiamo avuto".

Paolo Di Nunno
foto Calcio Lecco Ufficiale Facebook

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