Un successo storico per un ex attaccante del Monza

Grande soddisfazione per l'ex attaccante del Monza Francesco Margiotta che in estate
ha firmato infatti un contratto con l’Istiklol, una società calcistica con sede nelle città di Dušanbe in Tagikistan.

Campione del Tagikistan!

L'attaccante italiano è sbarcato in estate nella Vysšaja Liga, massimo livello del campionato tagiko di calcio, a stagione già inoltrata e con la casacca dell'Istiklol è riuscito a vincere il campionato con quattro giornate d'anticipo sulla conclusone della stagione.

Istiklol si è quindi confermata un'autentica corazzata vincendo il campionato nazionale per l'undicesima volta consecutiva. Grande soddisfazione per Margiotta visto che è il primo italiano a vincere il campionato in Tagikistan ed inoltre si tratta del primo titolo nazionale vinto in carriera, in passato aveva vinto solo una Australia Cup con la casacca del Melbourne Victory nel 2021 ed una Viareggio Cap cono la Primavera della Juventus nel 2012. 

La Champions League asiatica

Ai microfoni di gianlucadimarzio.com aveva dichiarato: "Sono qui per giocare la Champions asiatica" però l'avventura nella competizione si sta rivelando avara di soddisfazioni.  Istiklol  è impegnato nella fase a gironi ed attualmente, dopo 4 partite, si trova in ultima posizione con zero punti e zero reti realizzate e sette subite. Per l'attaccante 3 presenze e ovviamente nessun gol realizzato.

Margiotta: “Ecco perché sono andato in Tagikistan” 

Sempre ai microfoni di gianlucadimarzio.com Margiotta ha spiegato come nato il suo passaggio all'Istiklol: "Mi ha contattato un intermediario della Russia. Dopo qualche chiacchierata con lui e il mio agente abbiamo deciso di cogliere questa opportunità. Ho firmato con loro per un anno, raramente qui si fanno accordi più lunghi". 

Scelte di calcio, ma anche di famiglia: "Prima di venire qui ho parlato con mia moglie. Abbiamo un figlio piccolo. Se mi diceva che non sarebbe venuta con me non avrei mai accettato".

Cambiamenti drastici. La vita a Dušanbe, capitale del paese e sede dell'Istiklol, è molto differente da quella a cui era abituato: "Nell'ambientarmi sto trovando un po' di difficoltà. Le abitudini sono completamente diverse dall'Italia. Sul cibo, sul socializzare. Prima di entrare in campo si fa sempre una preghiera. Poi le persone sono molto chiuse rispetto all'Italia, fare amicizie non è facile". Barriere culturali e anche linguistiche, su cui Francesco scherza su: "Qui parlano solo russo. Nessuno conosce l'inglese, non che io lo sappia ma un pochino me la cavo". 

Ecco com'è il livello calcistico in Tagikistan 

A livello calcistico, il Tagikistan è una realtà giovane e in piena evoluzione: "Come livello siamo su una Lega Pro. I calciatori giocano molto in maniera individuale. Fanno tanti tocchi, cercano spesso l'uno contro uno. Sono abituati così. Come infrastrutture non sono male, ma sui centri sportivi sono un po' indietro: mancano palestre, centri per la fisioterapia...".

Provare nuove esperienze fa parte del dna di Margiotta. Nella sua carriera, l'attaccante conta esperienze in Svizzera (Losanna e Lucerna), Australia (Melbourne Victory) e Romania (FC Botosani): "Sono abituato a viaggiare, stare all'estero. In Svizzera è stato il mio periodo migliore. È un campionato competitivo, con molti spazi e meno tattica, dove i giovani possono esprimersi al meglio. A Melbourne però è dove sono stato meglio. La città è fantastica, una delle migliori dove vivere".

La (breve) avventura monzese di Margiotta

Margiotta è cresciuto nel settore giovanile della Juventus, squadra con la quale vince il Torneo di Viareggio. Nel 2012 iniziò a giocare in Serie C con le maglie di Carrarese, Venezia, Real Vicenza, Santarcangelo e Monza.

Con con i brianzoli fece il suo esordio nell'agosto 2014, nel secondo turno di Coppa Italia, entrando al 60' della gara in trasferta contro il Modena, persa per 3-2 ai calci di rigore. Segnò il suo primo gol con la casacca biancorossa contro il Venezia mettendo a segno al 63' la rete decisiva nella vittoria per poi lasciare la squadra dopo soltanto mezza stagione, con 15 apparizioni e 3 reti totali, rescindendo il contratto a causa del caos societario che portò al fallimento del club. 

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