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Si è conclusa l’odissea di Roberto De Zerbi che finalmente, dopo aver lasciato Kiev passando poi per l'Ungheria e la Romania, è rientrato in Italia dopo un viaggio di 9 ore di treno, pullman e aereo. "E' la notizia che tutti aspettavamo e che ci riempie di gioia” è il commentato del presidente della FIGC, Gabriele Gravina che dallo scoppio della guerra in Ucraina è stato in costante contatto con De Zerbi e gli altri italiani dello Shakhtar Donetsk per rassicurarli e coordinare la loro evacuazione.

In un post su Twitter l’ex allenatore del Sassuolo si è detto contento di essere tornato in Italia aggiungendo però che non sarà felice fin quando i suoi giocatori ucraini, gli amici e tutto il popolo ucraino, saranno liberi come noi.

Queste invece le sue parole ai microfoni di Radio 105: "Le giornate erano di 24 ore ma passavano molto molto lentamente anche perché non dormivi, la notte si sentiva di tutto. C'era chi dormiva in bunker e chi in camera. Io dormivo in camera per capire cosa succedeva fuori dall'hotel, quando sentivo un boato andavo nel bunker. Poi tornavo in camera dopo qualche ora".