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Il neo portiere del Monza Alessio Cragno ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport in cui si è soffermato su queste prime settimane in Brianza e i motivi che lo hanno spinto ad accettare il progetto biancorosso. Ecco le sue parole riprese anche da fantacalcio.it: Come è stato l’impatto con la società di Berlusconi e Galliani? "Molto positivo, si vede l'organizzazione e il livello elevati. Hanno fatto la storia non solo del calcio, ma dello sport italiano". Lei è passato in pochi giorni dalla B col Cagliari alla A col Monza: che giorni sono stati? "Non facili. A Cagliari mi sentivo a casa, è stata durissima. Ero e sono affezionato a quella piazza". Poi è arrivato il Monza... "Nella vita bisogna sempre ripartire, quando si cade bisogna rialzarsi. E la chiamata del Monza mi ha reso felice". Cosa l'ha colpita quando è andato da Galliani per la firma? "Una serie di maglie di sportivi appese in casa, sono rimasto affascinato da una di Djokovic usata in una finale di Wimbledon". Percepite anche nello spogliatoio l'attesa per il Monza in A? "C'è proprio la spinta dell'energia positiva che si sente e che deriva dalla promozione. E questa energia deve essere la nostra forza per tutto l'anno. Faremo tutto con una libertà di spirito che sarà la chiave per fare bene". Che Serie A sarà? "Si dice sempre che il nostro campionato perde i migliori a vantaggio di altri tornei. A me sembra che invece qui tornino: Pogba, Lukaku...". Il calendario spezzato in due per il Mondiale è un'incognita? "Dovremo essere bravi a finire bene prima della sosta perché ci permetterà di lavorare serenamente in quelle settimane". Lei ha dimostrato che con caparbietà e perseveranza si riesce a stare ad alti livelli... "Nessuno mi ha mai regalato niente, ciò che ho ottenuto lo sento mio. Mi sono fatto in quattro, c'era sempre qualcosa che non andava in me: una volta i piedi, una volta l'altezza, una volta dicevano “sì è bravino, ma chissà...”. Non ho mai avuto problemi a rimettermi in gioco. Ho dimostrato di poterci stare in A e di meritare la Nazionale".. Due titolari con Di Gregorio? "Benissimo, molto disponibile, quando sono arrivato, a spiegarmi cosa vuole il mister". E con Stroppa? "Esigente, ha richieste specifiche anche per noi portieri". Il suo numero sarebbe il 28, che a Monza è di Colpani: ha qualche significato? "Parte tutto dal mio giorno di nascita, ma poi è anche la somma dei giorni di nascita di mia moglie Silvia, il 17, e delle mie figlie, Benedetta e Vittoria, il 10 e l'1. Ma lo cambierò, è di Colpani (sorride, ndr)". foto Buzzi