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A Bergamo Gian Piero Gasperini è entrato nel mirino di diversi ex giocatori che hanno criticato, a mezzo stampa, i modi del tecnico degli orobici. Ne ha parlato anche Michele Criscitiello nel suo editoriale di oggi su Sportitalia.com con un ex Monza che, secondo il giornalista, sarebbe il vero protagonista del miracolo Atalanta 

A Bergamo la notte non dormono tranquilli. Quando l'addetto stampa dell'Atalanta, Lazzaroni, manda la rassegna stampa al mattino, i dipendenti hanno paura ad aprire la mail. Se parlano tutti gli ex della Dea, Gasperini lo porteranno al manicomio. Se parla Demiral cade lo stadio ancora in costruzione. Sta di fatto che queste dichiarazioni fanno capire il clima che c'è a Zingonia ma soprattutto confermano due cose: la prima è che ormai sembra abbastanza chiaro perché Gasperini, seppur maestro di calcio, non abbia mai sfondato tra le grandi. La seconda è che Percassi ha fatto una gran cavolata la scorsa estate a non liberarsi del suo allenatore in piena rivoluzione. Gasperini crede che sia lui il segreto del successo ma il vero artefice è Luca Percassi, con le sue genialate e le sue pecche.

La squadra B, in serie C, è frutto di megalomania inutile. L'Atalanta non è il Barcellona e neanche la Juventus. Già la Juve ha una seconda squadra inutile figuriamoci se l'Atalanta abbia bisogno di fare la serie C per valorizzare i giovani. Deve fare una grande Primavera e stop. Se prendi Cortinovis, Mallamo, Varnier e tanti altri e gli fai fare la C secondo te li valorizzi o li ammazzi psicologicamente? Sicuramente la seconda. Va bene sognare di giocare in serie A con l'Atalanta ma questi ragazzi preferiscono fare la B (e le squadre le avevano) che la C in casa a Gorgonzola o sul famoso manto erboso di Caravaggio tra le praterie e vicino all'autostrada con i camion che passano. Se non hai strutture e non hai giocatori da valorizzare del 2002-2003 e 2004 il progetto è morto prima di nascere.