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"Sono l'unico candidato che non promuove gli interessi di una famiglia o di un partito. C'è chi vuole investire centinaia di milioni di euro di fondi pubblici sulla Pedemontana. Io dico: facciamo decidere i cittadini". Giornata di conferenza stampa per Marco Cappato, l'esponente radicale candidato alle prossime elezioni suppletive a Monza tra le fila del centrosinistra. Il politico ha presentato ai giornalisti le sue “12 priorità”, ovvero le promesse prese con il territorio brianzolo e con l'Italia intera. Pedemontana, mobilità sostenibile e inquinamento. Questi alcuni dei temi trattati dall'attivista di Eumans, che non ha lesinato critiche anche ai due principali sfidanti, Adriano Galliani e Cateno De Luca. Ecco le sue parole: “In questa conferenza non affronterò il tema del dibattito con gli altri candidati. Lunedì ci sarà il primo confronto del servizio pubblico tra i candidati che accetteranno l'invito. Questo è l'unico modo serio per confrontare obiettivi e proposte dei diversi esponenti, non messaggini o altri mezzucci. Sono l'unico candidato che non promuove gli interessi di una famiglia o di un partito. Mi sono candidato per portare avanti, e realizzare, delle battaglie da dentro il Parlamento. Io non promuovo un simbolo  in funzione delle prossime scadenze e non mi candido per rispetto o riconoscenza verso una famiglia".

Riguardo la sua candidatura: “Questa è una campagna che vive sui temi della politica interna e del territorio. Le priorità del mio impegno le ho raggruppate su tre filoni: vita delle persone, dell'ambiente e della democrazia. Il mio impegno più conosciuto è quello di lasciare libertà sul proprio corpo fino alla fine. Ci sono tante questioni a me care nell'ambito della sanità. La battaglia sulle libertà individuale include la lotta per salvare la sanità pubblica e quella territoriale. Non è giusto che se paghi ottieni la prestazione sanitaria e se non paghi rischi di vederti posposta una visita anche per anni. Male ha fatto il Governo di respingere la proposta di tenere un dibattito tra i candidati in carcere, per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo il tema del sovraffollamento delle stesse”.

Sull'ambiente: “Una delle province più ricca d'Italia è anche quella più cementificata e una tra le più inquinate d'Italia, con una mobilità ormai paralizzata. Questo è un vero paradosso".

Parole anche sullo spinoso tema Pedemontana: “Lo Stato dovrebbe creare le condizioni per far sì che lo sviluppo porti benessere alle persone. In una situazione del genere, è assurdo che si chiudono tranvie e snodi ferroviari. Si pensa invece a spendere soldi per la Pedemontana e non a creare modelli alternativi e sostenibili di mobilità. È pazzesco che non ci siano sconti e agevolazioni per chi usa i mezzi pubblici. Tutto questo porta al collasso del territorio. C'è chi vuole investire centinaia di milioni di euro di fondi pubblici sulla Pedemontana. Io dico: facciamo decidere i cittadini se investire quei soldi in una nuova autostrada in uno dei territori più cementificati d'Italia o se utilizzarli per lo sviluppo della mobilità green". 

Riguardo il concetto di democrazia: “Nessuno sa nulla della democrazia, la partecipazione civica non si risolve mettendo una volta ogni tanto la scheda nell'urna. Si risolve rendendo partecipi i cittadini alla vita della cosa pubblica. Senza partecipazione civica la democrazia non guarisce. Voglio inoltre sottolineare la differenza di metodo tra il mio fare politico e quello di chi usa queste elezioni per promuovere un simbolo in vista delle prossime elezioni. L'impegno che prendo è di fare tutto il possibile per concentrarmi sulle esigenze del territorio”. 

Sullo scollamento della politica dal territorio: "La politica si sta allontanando dalle reali esigenze dei cittadini. Le leggi regionali stanno aggravando la problematica del consumo di suolo. La mia sensazione è che possiamo vincere queste elezioni, la partita è aperta, voglio giocarla fino in fondo. Non lasceremo nulla di intentato. Il mio ringraziamento vanno ai volontari che ogni giorno, con entusiasmo, stanno dando una mano alla mia candidatura. Grazie a loro questa impresa è diventata possibile”.

Sulle differenze tra i partiti della coalizione: "Le mie priorità le ho presentate il 30 luglio insieme alla mia candidatura. Se diverse forze, molto diverse tra loro, avessero ritenuto incompatibile con la loro politica il sostegno alla mia candidatura, semplicemente non mi avrebbero sostenuto. Se hanno deciso di appoggiarmi  mi hanno sostenuto vuol dire che le loro differenze non hanno creato problemi. Se si cercano candidati che appoggi Se qualcuno avesse preteso una omogeneità ideologica, la posizione di tutte le posizioni, a quel punto non sarebbero bastati cinque candidati. Questo avrebbe significato regalare l'elezione a chi parte in vantaggio in termini di sostegno di gruppi di potere. Queste priorità sono state alla base della decisione del sostegno della mia candidatura e si sono arricchite da azioni portate avanti da loro come il referendum sulla sanità pubblica".