x

x

eleonora giorgi

Cara Eleonora, ricordo ancora come se fosse ieri quel giorno, il 19 ottobre 2021. Fuori le nuvole, un filo di vento. Dentro il sole, splendente, con quegli occhi luminosi e solari, pronti ad accogliere in casa, nella tua casa, chi aveva appena bussato alla porta. 

Allestiamo il set, luci, camere e microfoni. Siamo pronti, partiamo a registrare. Il tempo vola, il racconto di un'intera carriera, i retroscena, il rapporto con gli attori e le attrici, la bellezza di condividere le avventure insieme a tanti registi e personaggi, il legame con Carlo Verdone nella vita e nel lavoro, con due film meravigliosi, Borotalco e Compagni di scuola, che rimarranno per sempre nella storia del cinema italiano.
Un pomeriggio intero a parlare di film, tutto raccolto in una lunga intervista andata in onda su Cine34 nel ciclo “Io mi racconto: Eleonora Giorgi”. 

eleonora giorgi

Leggera come una nuvola

Tanti aneddoti, curiosità, esperienze sul set, felicità e divertimento: un mondo stupendo, tra cinema e tv, attraversato in punta di piedi, con la delicatezza e il candore dell'eterna ragazza di Borotalco, Nadia Vandelli. E con Nadia hai conquistato il pubblico e il David di Donatello 1982 come miglior attrice protagonista.

Con semplicità, “leggera come una nuvola”, come la tua anima. Intima e profonda, pura e coraggiosa. Immensa.
E con quella leggerezza sei volata in cielo, sulle note della splendida “Cara” di Lucio Dalla, ricordando a tutti quanto la vita sia un dono prezioso e dichiarare i propri sentimenti un bellissimo atto di condivisione e grande passione. 

Un esempio di vita

Attrice, moglie, madre, nonna, amica, complice: una donna straordinaria, gentile ed elegante, sempre sorridente e pronta a regalare un sorriso agli altri, con amore e affetto. Un esempio per molti, di spirito e audacia, a testimonianza di quanto il dolore possa diventare un'opportunità per riscoprire la vita. 

Perché, come dicevi tu, Eleonora: “Non importa quanto tempo hai a disposizione, ma come scegli di viverlo. Provate a vivere il tempo che resta con bontà. Solo così il tempo che resta diventerà vita”.

Non dimenticherò mai quella carezza che toccò il mio viso con delicatezza, accompagnata da un “grazie” per il tempo trascorso insieme in quel pomeriggio di ottobre. Un momento magico, unico e speciale.
Forte, sensibile, temeraria, altruista, disponibile, vera e autentica: cara Eleonora ti porterò sempre nel cuore, ripensando a quel giorno, ai messaggi dolcissimi e a quel legame che, nel segno della bilancia, ci ha unito in questi anni. 

Grazie di tutto. 
Riposa in pace.

Andrea