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I primi cittadini, da sempre contrari alla realizzazione dell'autostrada e alla sua variante, sottolineano le pesanti ripercussioni sul territorio e la mancanza di giustificazioni valide per l'opera. La diffida mira a portare all'attenzione del governo guidato da Giorgia Meloni le gravi criticità procedurali del progetto, richiedendo al Cipess e alle amministrazioni coinvolte di non attuare atti finalizzati all'approvazione della Tratta D-Breve.

"Con questa diffida - si legge sulla pagina Facebook di ‘Burago Città Viva’ - i sindaci hanno deciso di portare formalmente all'attenzione del Governo le gravi criticità procedurali inerenti al progetto di variante, richiedendo al CIPESS e a tutte le amministrazioni coinvolte – ciascuna per la parte di propria competenza – di non attuare atti finalizzati all’approvazione della Tratta D-Breve".

Le criticità del progetto secondo i sindaci

Tra le contestazioni mosse nella diffida legale, elaborata con il supporto del team di avvocati guidato da Claudia Parise, figurano:

  • l'illegittimo inquadramento normativo;
  • la violazione e la falsa applicazione delle norme vigenti;
  • l'assenza dell'atto presupposto;
  • il mancato rispetto del presupposto di immodificabilità del tracciato;
  • il mancato rispetto del quadro concessorio in essere;
  • la violazione del principio costituzionale di leale collaborazione istituzionale per il buon andamento dell'amministrazione pubblica.

I Comuni hanno già evidenziato in passato le gravi carenze documentali nella Valutazione d'Impatto Ambientale (VIA), denunciando il mancato approfondimento di alternative progettuali meno onerose sul piano economico-finanziario, nonché il devastante impatto ambientale e paesaggistico sul Parco Agricolo Nord Est (P.A.N.E.), dove alcune aziende agricole rischiano di essere sfrattate.

Il tracciato della Tratta D-Breve

La Tratta D-Breve, presentata nel 2022, si estende per 9 km dallo svincolo di interconnessione con la Tangenziale Est A51, a nord di Vimercate, per poi dirigersi a est e piegare verso sud attraversando il fiume Molgora, collegandosi infine alla A4 e alla Tangenziale Est Esterna (TEEM) tra Agrate e Caponago. Tuttavia, secondo i sindaci, la variante stravolge il progetto iniziale di Pedemontana, finanziato per migliorare gli spostamenti est-ovest tra le province di Monza e Brianza e Bergamo, mentre con la D-Breve si privilegerebbe un collegamento nord-sud, chiudendo l'anello autostradale con la TEEM A58.

Un'azione congiunta e bipartisan

L'azione di contrasto ha unito sindaci di diversi schieramenti politici, dimostrando come la questione sia affrontata su un piano contenutistico e non politico. I sindaci del centrodestra, in particolare, si trovano nella difficile posizione di contestare un'opera fortemente appoggiata dai loro referenti regionali.

Una conferenza stampa è stata convocata per sabato 1° febbraio, alle ore 11, presso la sala consiliare del Municipio di Burago di Molgora, per illustrare nel dettaglio i contenuti dell'azione legale.

I sindaci firmatari della diffida

Simone Sironi, sindaco di Agrate Brianza

Mauro Colombo, sindaco di Bellusco

Gianluca Piazza, sindaco di Bernareggio

Luca Valaguzza, sindaco di Burago di Molgora

Mauro Samuele Pollastri, sindaco di Caponago

Rosella Maggiolini, sindaco di Carnate

Giacomo Biffi, sindaco di Cavenago di Brianza

Daniel Siccardi, sindaco di Ornago

Carla Alfonsa Della Torre, sindaco di Sulbiate

Francesco Cereda, sindaco di Vimercate

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