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dany mota
dany mota

Lungi da noi ‘bacchettare’ una linea, ma un video dai contenuti sessualmente allusivi per celebrare un gol, seppur in chiave ironica, risulta quantomeno inappropriato e irrispettoso nei confronti del calciatore stesso, dei tifosi e dello sport in generale. 

Il calcio, come ogni disciplina sportiva, dovrebbe promuovere valori positivi come il fair play, il rispetto e l'inclusione, non alimentare la cultura del sensazionalismo e della provocazione a tutti i costi.

Il buon gusto sacrificato

Chi ha scelto il video di quella ragazza ha dimostrato probabilmente una mancanza di sensibilità e di attenzione al contesto. Ha preferito sacrificare il buon gusto sull'altare della viralità, ottenendo un risultato effimero e forse anche controproducente. 

L'ironia è un'arma potente, ma va usata con intelligenza e responsabilità, senza scadere nella volgarità e nell'offesa gratuita.

La degenerazione dei costumi, di cui tanto si parla, sembra aver contagiato anche il mondo del calcio, dove la ricerca del "mi piace" facile sembra prevalere sulla qualità dei contenuti e sul rispetto dei valori fondamentali. 

Il caso del Monza è solo l'ultimo esempio di una tendenza preoccupante, che rischia di svilire lo sport e di allontanare i tifosi più giovani e sensibili.

È giunto il momento di fermarsi e riflettere. La comunicazione sportiva deve ritrovare la sua dimensione etica e professionale, senza rinunciare alla creatività e all'ironia, ma evitando di cadere nella trappola della facile provocazione. 

Solo così il calcio potrà tornare ad essere un veicolo di valori positivi e un modello per le nuove generazioni.