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Attrice, modella, showgirl. Quello di Vittoria Belvedere è uno dei volti più conosciuti del panorama dello spettacolo italiano. Nata a Vibo Valentia, in Calabria, nel 1972, si trasferisce a nemmeno un anno di età a Vimercate con la famiglia, impiantatasi in Brianza per motivi di lavoro. Un cambiamento radicale per i Belvedere, che segnerà profondamente anche l'infanzia di Vittoria, come da lei stesso dichiarato nel corso di un'intervista al Corriere della Sera. 'Nel palazzo dove abitavamo c’erano tutte famiglie brianzole e, se in cortile giocavo con gli altri bambini, le loro mamme li portavano via dicendo: non giocate con lei, è una terrona'. Un marchio, quello della 'terrona', affibbiatole fin dalla tenera età e che le avrebbe fatto compagnia anche durante l'adolescenza, vista anche alcuni chiari indizi anagrafici che non celavano dubbi sulla sua provenienza territoriale: 'D’altronde già il mio nome era un marchio di meridionalità, e poi mio fratello si chiamava Santino, mio padre Giuseppe, mia madre Maria...'.

Parole al vetriolo che, in ogni caso, non hanno scalfito più di tanto l'animo e l'orgoglio della giovane Belvedere, che alle offese e ai toni forti ha sempre preferito la calma e la diplomazia. Esperienze senza dubbio difficili, ma innegabilmente utili a plasmare la personalità della futura attrice, che anche grazie al supporto della famiglia e di alcuni inseparabili amici è riuscita a superare gli ostacoli più complessi: 'Sono cose che fanno piacere, a volte mi vergognavo ma in verità non ne ho sofferto poi tanto, in fondo non mi sono mai sentita veramente messa in un angolo. Prima di tutto avevo e ho una famiglia molto solida alle spalle che mi proteggeva, dicendo di non dar retta alle malelingue... Inoltre avevo comunque un’amichetta con cui giocavo senza problemi'.

Proprio il suo carattere forte e determinato le ha permesso di analizzare con disarmante lucidità gesti e parole che a ogni bambino o adolescente sarebbero parsi privi di ogni logica. Una dote fuori dal comune che in qualche modo ha contribuito a farle perdonare i suoi vessatori, colpevoli, a suo dire, soltanto di essere cresciuti in contesti famigliari sbagliati: 'Mi è capitato più volte di sentirmi una terrona calabrese e, col passare degli anni, ho vissuto, come tanti altri ragazzi, episodi di bullismo. Però crescendo, mi sono resa conto che i bambini che mi facevano i dispetti in realtà non agivano per cattiveria... Insomma, non era colpa loro, ma dei loro nuclei familiari...'

Quel che è certo è che nessuna ingiuria o parola fuori posto ha mai convinto l'ex presentatrice del Festival di Sanremo ad abiurare le sue origini meridionali, visto lo smisurato orgoglio da sempre provato per le sue radici: ‘Ripensandoci, mi viene da sorridere. Non mi sono mai permessa di rinnegare le mie origini, anzi, ne vado orgogliosa’.