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La domanda aleggiava nell'aria questo pomeriggio, durante la conferenza stampa di presentazione del calendario degli eventi 2025 al "tempio della velocità". Ora che l'asfalto è perfetto, torneranno le gare motociclistiche? Alfredo Scala, direttore generale di Sias Autodromo Nazionale, ha spento subito gli entusiasmi con un secco "no".

Con la pacatezza di chi deve comunicare una notizia che sa deluderà molti, Scala ha spiegato che, nonostante le numerose richieste, le gare motociclistiche non potranno essere disputate. "Le esigenze delle piste per gare motociclistiche sono diverse da quelle automobilistiche", ha chiarito con la precisione di un ingegnere che sa di cosa parla. "Il nostro autodromo ha spazi di curva perfetti per le auto, ma non per le moto".

Una scelta consapevole, dunque. Quando si è trattato di adeguare il circuito agli standard richiesti dalla Formula 1, si è deciso di orientare il progetto esclusivamente verso le competizioni automobilistiche. Una specializzazione che esclude, per ragioni tecniche e non ideologiche, il ritorno dei centauri.

I concerti: un miraggio tra nostalgia e burocrazia

Non solo le moto, anche i grandi concerti sembrano destinati a rimanere un ricordo. L'ultimo evento musicale di rilievo fu quello di Bruce Springsteen, organizzato in circostanze quasi miracolose all'indomani del terribile nubifragio che aveva messo in ginocchio Monza e la Brianza, devastando anche ampie aree del parco.

In quell'occasione una vera e propria "squadra dei miracoli", composta da enti locali e protezione civile, era riuscita nell'impresa di garantire lo svolgimento dell'evento in totale sicurezza a poche ore dalla calamità. Un'operazione straordinaria che però non sembra destinata a ripetersi presto.

Il logo Monza Circuit all'ingresso dell'Autodromo
Il logo Monza Circuit all'ingresso dell'Autodromo

"Ora stiamo lavorando per organizzare una postazione DJ in occasione del Rally Show", ha aggiunto Scala con un pizzico di consolazione. Ma quanto ai grandi concerti, il direttore ha ammesso: "Non è semplice riportarli qui: servono diverse condizioni favorevoli sul territorio".

Parole diplomatiche che nascondono, probabilmente, un groviglio di autorizzazioni, vincoli ambientali e questioni logistiche che rendono l'autodromo un luogo meraviglioso ma complicato per eventi non motoristici.

Così il "tempio della velocità" resta fedele al suo nome, consacrato alle quattro ruote, mentre il rombo delle moto e le note dei concerti rimangono, almeno per ora, solo un'eco del passato.