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Lazio-Roma 1-5: la notte da sogno di Montella in quella da incubo per Nesta

Quello del 10 marzo 2002 è stato un Lazio-Roma passato alla storia. Protagonisti del derby, per motivi opposti, furono Montella in casa giallorossa e l'attuale allenatore dei brianzoli in casa biancoceleste, due campioni che nel corso della stessa serata hanno vissuto il momento più alto ed il momento più basso delle rispettive carriere.

Ma andiamo a capire cosa successe a Nesta: a quei tempi la Lazio aveva deciso che il capitano sarebbe dovuto essere il pezzo pregiato da sacrificare nel corso della successiva sessione di calciomercato, fatto che non era stato - ovviamente - di gradimento per lo stesso difensore, dato che per tutta la vita aveva sognato una carriera vissuta con un’unica maglia addosso, quella con cui era cresciuto. 

In campo le cose poi non andarono per niente bene per i biancocelesti: sul primo gol Montella, liberatosi della marcatura proprio di Nesta, con un colpo di testa in tuffo non lasciò scampo a Peruzzi. E quando l’Aeroplanino ‘decollò’ per esultare con i suoi compagni, il capitano biancoceleste era ancora in ginocchio.

Nesta fu protagonista, suo malgrado, anche sul raddoppio: un pallone arrivò dalle sue parti, lui non doveva far altro che spazzare per sventare definitivamente la minaccia, ma mentre stava ancora caricando il suo sinistro, Montella arrivò alle sue spalle come un falco e in spaccata insaccò a porta praticamente sguarnita. L'attuale allenatore biancorosso restò così gelato in mezzo all’area di rigore, con le mani tra i capelli.

Anche il terzo gol giallorosso fu propiziato dal capitano biancoceleste: Montella, non esattamente il giocatore più alto, diventò imprendibile e, anticipando ancora Nesta, di testa mise il pallone il pallone dove Peruzzi non poteva arrivare. 

Ça va sans dire che anche poco dopo, sul possibile poker della Roma, Nesta perse Montella, imbeccato da un cross di Cafù. In quel caso, però, il quarto gol non si concretizzò. Zaccheroni, a quel punto, decise di lasciare il suo capitano negli spogliatoi e Nesta, anni dopo, parlò della partita come una delle più grandi delusioni della sua carriera intera. 

Montella fu bravo in quella partita, come tirava faceva goal, ma io quella domenica proprio non c’ero in campo. A tutti capita prima o poi una giornata nera, una di quelle nelle quali ti va tutto storto, e la mia è stata quella. Non ho mai cercato scuse, ma quella per me fu una settimana difficile. Mi convocarono per dirmi che non c’erano soldi e che quindi mi avevano praticamente venduto alla Juve. Non c’ero con la testa e infatti feci danni mai visti. Nell’intervallo poi sono esploso, ho mandato tutti a quel paese e sono uscito. Ero giovane e sbagliai.

La speranza è che così non sarà domenica, anche perché il suo ruolo (e soprattutto la sua età) sono cambiati…

Nesta e Montella
da giallorossi.net

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