Prigioniero a Panama: l'incubo di un italiano recluso all'estero
Un cittadino italiano trentanovenne, proveniente dalla Brianza, si trova in regime di arresti domiciliari a Panama dallo scorso novembre
Incriminato di traffico di esseri umani con l'obiettivo di sfruttamento sessuale, l'uomo rischia una pena detentiva fino a trent'anni, ma si dichiara non colpevole.
Il suo legale ha denunciato le circostanze della detenzione del proprio assistito, evidenziando il pericolo concreto di un ritorno in carcere, dato che le prigioni panamensi sono note per la loro severità.
La versione dell'accusato
L'uomo stesso ha narrato di aver vissuto tra insetti e sporcizia, senza vedere la luce del giorno per mesi, e di essere riuscito a sopravvivere solo grazie al denaro che gli consentiva di procurarsi cibo.
Nonostante l'uomo affermi che le prove a suo carico stiano perdendo consistenza, e che la sua unica colpa sia stata quella di aver frequentato prostitute, cosa che a Panama non rappresenta un reato, le autorità italiane non sembrano interessate al suo caso.
L'uomo si domanda cosa debba fare per catturare l'attenzione del suo Paese, paragonando la sua situazione a quella di altri italiani detenuti all'estero, come Chico Forti e Ilaria Salis, i cui casi hanno avuto maggiore eco mediatica.