Il momento del Monza prima del rush finale, Paolo Corbetta: 'Per la A punto su Mancuso, ecco qual è la quota promozione'
In occasione della sosta del campionato di serie B, è tempo di fare bilanci. Monza-News ha aperto un mini forum alcuni giornalisti monzesi in vista del finale di campionato.
Dopo Diego Marturano e Fiorenzo Dosso, ecco il punto di vista di Paolo Corbetta, per anni collaboratore per la Gazzetta dello Sport e, da diverso tempo, opinionista a Monza-News.
- Paolo, considerando calendario e classifica, quale sarà secondo te la principale antagonista del Monza e perché?
"Se si guarda al calendario, la Cremonese ha impegni meno proibitivi delle altre contendenti. Ed oggi è anche davanti a tutti. Ma proprio in quella parola “oggi” è racchiuso ogni possibile sviluppo. Perché la classifica ai vertici è in continua evoluzione da inizio stagione e con 21 punti ancora a disposizione di ogni squadra può davvero succedere tutto ed il contrario di tutto. Non ho mai creduto (e continuo a non credere) al Pisa. Lecce e Cremonese sono più strutturate dei toscani e di un Brescia che oltretutto è una pentola in ebollizione per via delle scelte folli del suo vertice. Comunque, la squadra di Stroppa deve soprattutto temere…sé stessa. Se il Monza fa il “vero” Monza, le chances di promozione diretta sono cospicue.
- Monza che ha una rosa molto profonda a differenza delle altre: quale 11 ha dato per ora più affidamento e con quale modulo?
Se la squadra è in più che buone condizioni psico-fisiche, il 3-5-2 di Stroppa è molto produttivo. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere il Monza giocare con un 4-2-3-1, per esaltare le doti dei tanti giocatori tecnici e creativi che la squadra ha là davanti. In queste ultime gare mi è sembrato che le pietre miliari siano Di Gregorio in porta, Sampirisi e Paletta dietro, Mazzitelli e Ciurria in mezzo al campo. Davanti mi è più difficile trovare in questo momento un insostituibile, ma dico Valoti, che comunque attaccante puro non è.
- Chi può essere l’uomo promozione per il Monza?
Mi piacerebbe dire Leonardo Mancuso, in modo da mostrare a tutti il suo fiuto del gol e poter riscattare questi primi due mesi a Monza giocati in sordina. Oppure Dany Mota, che da diverse settimane pare essere entrato in uno strano…“letargo primaverile”. Ma se devo dire un nome secco, dico Marco D’Alessandro. La sua rapidità e la sua freschezza di gioco potrebbero essere determinanti in questo rush finale.
- Quanti punti dovrà fare il Monza da qui a fine campionato per centrare l’obiettivo serie A?
Da tempo concordo con chi ritiene che bisogna arrivare almeno a 70 punti per essere nei primi due. Da diversi anni la quota promozione diretta non è mai stata così alta: due stagioni fa lo Spezia arrivò terzo a 61 punti, il Monza lo scorso anno chiuse al terzo posto a quota 64.
- Cosa saresti disposto a fare in caso di promozione in A?
Faccio una battuta. E dico che aspetto l’invito da Adriano Galliani per accompagnarlo in una camminata di ringraziamento verso qualche Santuario del territorio. Battute a parte, mi adopererei per far sì che l’Amministrazione comunale in essere possa ricordare degnamente alle generazioni future quel gruppo di uomini (dirigenti, tecnici e calciatori) che hanno portato il Monza ad un traguardo mai raggiunto prima nei suoi 110 anni di storia.