Serie A, 38^ giornata, il punto di Paolo Oggioni: le lacrime di Di Francesco chiudono il campionato
Il Frosinone perde con l'Udinese e retrocede, salvo anche l'Empoli
Mai retrocessione fu più immeritata, soprattutto se parliamo di bellezza del gioco. Purtroppo, però, il calcio non è la ginnastica e il giudizio del campo è dettato da quante volte la palla entra nelle due reti, la propria e l'avversaria. Se a questo obiettivo si arriva con piacevoli trame di gioco…meglio…altrimenti pazienza, l'importante è raggiungerlo.
Quello che ha fatto l'Udinese di Cannavaro, che esce dal Benito Stirpe di Frosinone con la vittoria in tasca, nonostante un chiaro dominio dei padroni di casa, che hanno trovato sulla loro strada un grande Okoye e una traversa beffarda. Davis, al primo gol in campionato, condanna i ciociari a un'amara retrocessione, con le lacrime di Di Francesco che valgono più di mille commenti.
Delle squadre in lotta per non retrocedere, di sicuro, il Frosinone è quella che si è espressa meglio. Ha pagato molte ingenuità difensive e la scarsa vena realizzativa di Soulé nel girone di ritorno, dopo un'andata meravigliosa. La grande sportività con cui il presidente Maurizio Stirpe ha accettato la retrocessione è da sottolineare. Nel calcio, come nella vita, esiste la sconfitta e non bisogna farne un dramma.
C'è da dire che, nella sostanza, è stato il gol di Niang, in Empoli - Roma, al 93esimo a condannare il Frosinone. Regalando, peraltro, l'ennesima straordinaria salvezza a Nicola che, oltre a essere bravo, nell'ultima giornata è anche particolarmente fortunato, vedasi salvataggio Salernitana.
Il campionato va in archivio con quest'ultimo importante verdetto. Rimane ancora il dubbio dell'eventuale nona squadra in Europa, ma, per questo, bisognerà aspetterà mercoledì, quando la Fiorentina incontrerà l'Olympiacos nella finale di Conference League. Dovesse vincere, il Torino si qualificherebbe alla prossima edizione della coppa minore, con l'Italia che avrebbe 9 squadre in Europa. Record storico per un campionato tanto bistrattato, il cui livello, però, è salito molto.
Noi italiani, però, siamo sempre troppo abituati ad apprezzare ciò che non abbiamo, al posto di valorizzare quanto di buono abbiamo…in tutti i campi…