x

x

Prima della sosta nazionali, si disputerà la settima giornata del campionato di Serie A che vedrà affrontarsi, tra le 20 squadre, due compagini che non stanno passando il più roseo dei periodi, ovvero Monza e Roma, reduci entrambe da una sconfitta.

Monza e Roma riusciranno ad uscire da questo momento di crisi?

La sfida tra i brianzoli e i capitolini si disputerà questa domenica, in casa del Monza alle ore 18 e rappresenta un crocevia importante da ambo le parti per tanti motivi.

Il Monza è ancora alla ricerca della prima vittoria, in questo avvio di campionato, che sarebbe di vitale importanza anche per mettere un po' più al sicuro la permanenza di Nesta in panchina e per togliersi dall’ultima posizione in classifica, attualmente occupata.

Invece, la Roma ha esonerato recentemente Daniele De Rossi per far spazio a Ivan Juric, reduce da delle ottime stagioni con il Torino. Tuttavia, la musica non sembra essere cambiata nella capitale, sponda giallorossa sia sul punto di vista della proposta di gioco sia su quello dei risultati.

Infatti, con la nuova guida tecnica, i giallorossi hanno collezionato due vittorie in campionato contro Udinese e Venezia che non hanno dato dei grandi segnali positivi, specialmente nell’ultima.

Per quanto riguarda il percorso in Europa League, la Roma non è partita affatto bene collezionando un pareggio in casa contro l’Athletic Bilbao e soprattutto la cocente sconfitta in casa dell’Elfsborg che ha evidenziato tante problematiche della squadra di Juric.

Mancanza di mentalità e poche alternative

Dalla partita di giovedì, la prima problematica emersa riguarda la poca qualità nelle seconde linee. Infatti, Juric è rimasto molto deluso dell’undici iniziale mandato in campo perché esso non è stato all’altezza dell’avversario , per lunghi tratti del primo tempo, che ha avuto il pallino del gioco ed ha creato diverse occasioni da gol, tra cui poi quella che ha portato al rigore, successivamente realizzato. Inoltre, la squadra giallorossa sembrava di non aver la forza di reagire in quel momento di difficoltà, dove solo grazie a Svilar il risultato è rimasto sull’1-0 per i padroni di casa. Sono tutte situazioni queste che Juric dovrà cercare di risolvere al più presto, cercando soprattutto di far cambiare mentalità e di conseguenza la cattiveria agonistica ai suoi calciatori, come fatto nelle sue precedenti esperienze. Questo aspetto è sempre stato uno dei punti di riferimento delle squadre dell’allenatore croato, che le ha rese compatte, unite e molto forti difensivamente come nell’ultima stagione dove il Torino per 18 volte non ha subito gol, seconda solo all’Inter. Anche per questo la scelta dei Friedkin è ricaduta su Juric oltre a riportare entusiasmo nell’ambiente che si era un po' spento con la fine del ciclo di Daniele De Rossi.

Dal valorizzare gli esterni alla marcatura a uomo

Il classico modulo utilizzato dalle squadre di Juric, compresa la Roma, è il 3-4-2-1 dove la manovra si svolge prevalentemente sulle corsie laterali che sono due pedine fondamentali nello scacchiere dell’allenatore croato. Infatti, in fase di costruzione il primo pensiero dei tre difensori centrali è quello di arrivare, muovendo velocemente la palla, all’esterno più predisposto per il cross per cercare la profondità ed è la principale soluzione utilizzata nella fase di inizio azione dai giocatori di Ivan Juric.

Per quanto riguarda la fase offensiva, le vie per arrivare a trovare il gol sono molteplici e dipendono dalla scelta dell’esterno nell’effettuare il passaggio. Questo perché Angelino o Celik, in questo caso, possono cercare con un passaggio filtrante il taglio dell’attaccante, solitamente Dovbyk, che avviene alle spalle della difesa per far concludere a rete quest’ultimo. L’altra soluzione riguarda il cross dei quinti, perché si nota come la Roma in fase offensiva giochi con un 3-2-5, dove i cinque attaccanti sono rappresentati dai due esterni, dalla punta centrale e dai due trequartisti e ciò quindi porta i giallorossi ad avere tanti uomini a riempire l’area di rigore. Quindi se Angelino effettua questo passaggio indirizzato nei pressi dell’area di rigore può scegliere se metterlo arretrato per il centrocampista, forte e teso per la punta oppure lungo sul secondo palo per l’altro quinto.

In fase di non possesso, la chiave è la marcatura a uomo, il pressing alto asfissiante e la rapida aggressione una volta persa palla.

Bisogna ripartire da Pisilli e non solo…

Nonostante il periodo che la Roma sta passando, ci sono delle note positive ovvero giocatori su cui Juric può fare affidamento e che hanno dimostrato un grande attaccamento alla maglia.

Stiamo parlando di Niccolò Pisilli, cresciuto nel settore giovanile giallorosso e alla sua seconda stagione con la prima squadra, Paulo Dybala, leader tecnico della squadra che in estate ha rifiutato proposte importanti per rimanere a Roma e il capitano Lorenzo Pellegrini.

Il primo, dopo aver esordito con Mourinho la scorsa stagione, quest’anno si è preso sulle spalle la sua Roma e il posto da titolare in mezzo al campo, risultando già decisivo contro il Venezia siglando il gol del definitivo 2-1 per i giallorossi. Pisilli stesso ha dichiarato più volte di essere un tifoso giallorosso che sognava questo momento da quando è entrato nel settore giovanile capitolino, commuovendosi più volte a fine partita ed è uno degli ultimi esempi di amore incondizionato per la propria maglia nel calcio moderno. Pisilli rappresenta il presente e soprattutto il futuro di questa squadra e il punto di riferimento se la Roma vuole rinascere e tornare a sollevare trofei.

Invece, Dybala e Pellegrini giocano alla Roma da diverso tempo e in queste stagioni sono sempre stati tra i migliori viste anche le loro elevate qualità tecniche nelle giocate e per la loro personalità.La presenza di Paulo in campo è fondamentale per i giallorossi; infatti, senza il fantasista argentino la Roma sembra una squadra senza idee e quindi la brutta copia vista invece con il classe 93.

Federico Guagliumi