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Serie A rinviata per il lutto di Papa Francesco: scelta giusta o sbagliata?

La morte di Papa Francesco ha commosso il mondo e sconvolto il mondo sportivo italiano. Prima il rinvio delle partite del 21 aprile, poi – dopo la proclamazione di cinque giorni di lutto nazionale – lo stop anche alle gare del 26 aprile, giorno del funerale.
In Serie A slittano Como-Genoa, Inter-Roma a domenica 27 aprile e Lazio-Parma a lunedì 28. Sui social è esplosa la rabbia di tifosi e utenti: viaggi annullati e biglietti persi. In molti contestano il blocco totale anche per partite lontane da Roma. Ma c’è anche chi difende la scelta: “È un doveroso gesto di rispetto”. Il CONI ha chiesto la sospensione di tutti gli eventi sportivi e ha invitato le federazioni a ricordare il Papa con immagini e un minuto di silenzio. Una decisione che fa discutere e che ancora una volta intreccia fede, sport e società.

I CONTRO: partite rinviate troppo tardi, tifosi penalizzati

La principale critica è sulla tempistica: annunci tardivi e tifosi già in viaggio. Il rinvio di Inter-Roma, big match di sabato, pesa anche sulla corsa scudetto e sul calendario dei nerazzurri, impegnati anche in Champions tra pochi nella semifinale contro il Barcellona. “Campionato falsato”, “scelte assurde” e “gestione improvvisata” sono i commenti più frequenti dei tifosi del club meneghino sul web.
Molti si chiedono perché bloccare anche partite senza impatto sull’ordine pubblico. Il malcontento cresce, soprattutto tra chi ha perso soldi e giorni di ferie.

 I PRO: un gesto di rispetto universale

Dall’altra parte, si sottolinea il valore simbolico della scelta. Papa Francesco ha parlato spesso dello sport come ponte tra le persone, e fermarsi il giorno dei suoi funerali è per molti un atto di rispetto.
Il CONI ha esteso lo stop a tutto lo sport, sottolineando l’unicità del momento. Le istituzioni chiedono silenzio, memoria e immagini commemorative negli stadi. Non solo fede: per molti è una questione di dignità e riconoscenza verso un leader globale.