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Il consiglio comunale di Monza ha respinto definitivamente la possibilità di fare marcia indietro sul piano delle strisce blu introdotto nel 2023. Durante la seduta di lunedì 3 marzo, la mozione presentata dal consigliere Massimiliano Longo di Forza Italia è stata bocciata con 18 voti contrari da parte della maggioranza di centrosinistra e 10 voti favorevoli dall'opposizione.

La proposta chiedeva l'eliminazione dei parcheggi a pagamento, motivata principalmente dalla carenza di alternative di mobilità in città: ritardi nell'avvio dei lavori per la metropolitana M5, un trasporto pubblico locale considerato insufficiente e piste ciclabili che necessitano di manutenzione in diverse zone. In alternativa, la mozione suggeriva di destinare gli introiti dei parcheggi al miglioramento del trasporto pubblico.

Il piano delle strisce blu a Monza: presente e futuro

Il progetto, avviato due anni fa dalla giunta Pilotto, ha introdotto le Zone di Particolare Rilevanza Urbanistica (ZPRU) con l'obiettivo dichiarato di garantire una maggiore rotazione nei parcheggi. Il sistema prevede i primi 59 minuti di sosta gratuita e parcheggio senza costi per le auto elettriche.

Attualmente, le strisce blu sono operative nel centro città - nell'area delimitata dalle vie Manzoni, Appiani, Aliprandi, D'Azeglio e Visconti - e nella zona della stazione ferroviaria. Secondo quanto riportato sul sito del Comune, il piano si estenderà progressivamente ad altre sei aree: San Carlo-San Gottardo, San Biagio, Villa Reale, San Gerardo-Borgo Bergamo, ospedale e Parco.

Lo scorso anno sono state inoltre introdotte le strisce gialle, riservate ai residenti, nell'area circostante l'U-Power Stadium. Il piano della sosta è stato inserito nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), approvato in autunno, che delinea le strategie di mobilità per i prossimi dieci anni in previsione dell'arrivo della metropolitana e di un potenziamento del trasporto pubblico e delle piste ciclabili.

Il dibattito in aula: le ragioni dell'opposizione

Durante il dibattito, il consigliere Longo ha sostenuto che il provvedimento danneggia i commercianti del centro città a vantaggio dei centri commerciali con parcheggi gratuiti o di altre città brianzole con tariffe più basse. Ha inoltre evidenziato i disagi per i residenti di zone prive di garage e criticato l'introduzione delle strisce blu nei pressi di strutture sanitarie periferiche.

Paolo Piffer di Civicamente ha definito "una pessima idea" la trasformazione di parcheggi liberi in parcheggi a pagamento, suggerendo che l'iniziativa fosse nata più da esigenze di bilancio che di mobilità. Marco Monguzzi di Fratelli d'Italia ha puntato il dito contro la mancanza di alternative all'automobile, mentre Stefano Galbiati di Noi con Dario Allevi ha invitato la maggioranza a valutare oggettivamente l'utilità delle strisce blu, evitando di "scimmiottare Milano" che dispone di un sistema di trasporto pubblico completamente diverso.

Strisce

Pier Franco Maffè di Forza Italia ha concluso gli interventi dell'opposizione con una provocazione: "Non mi scandalizzo se dite che le avete introdotte per fare cassa. Vi giustifico. Ma almeno non raccontateci la favola".

La difesa della maggioranza e dell'amministrazione

Il consigliere del Partito Democratico Marco Pietrobon ha difeso il provvedimento sottolineando che i piani della sosta sono presenti in tutte le città con più di 50.000 abitanti e che sarebbe stato "anacronistico" non adottarne uno. Ha precisato che finora sono state introdotte poco più di 200 strisce blu, che i minuti di sosta gratuita sono aumentati da 29 a 59 e che gli abbonamenti per i residenti costano 25 euro all'anno. Secondo Pietrobon, il Comune e Monza Mobilità hanno già riscontrato benefici in termini di rotazione della sosta e vantaggi per il commercio.

L'assessore alla Mobilità Irene Zappalà, subentrata a Giada Turato nell'ottobre 2024, ha definito la mozione "superata dall'approvazione del PUMS", piano che contiene le linee di indirizzo della giunta da lei condivise.

Angelo Imperatori, capogruppo del PD, ha ricordato che il PUMS può essere rivisto tra 5 o 10 anni e che le 8 zone individuate hanno "esigenze particolari e diverse". Ha concluso affermando che l'amministrazione si è assunta la responsabilità di affrontare "un problema vecchio" e che saranno i cittadini a valutare l'operato della giunta alle elezioni del 2027.

Altri interventi della maggioranza hanno spostato il dibattito sul piano politico, con i consiglieri Pietro Zonca e Villy De Luca che hanno criticato l'operato della precedente amministrazione di centrodestra e sottolineato i tagli regionali ai fondi per il trasporto pubblico. Il consigliere Tullio Parrella di Azione con Calenda ha invece difeso la scelta di raccogliere "qualche euro in più dalle tasche dei cittadini per investire nelle scuole".