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"Sono mortificato. Mi hanno fatto proprio un bel regalo di compleanno, che è dopodomani. Stavo partendo per raggiungere la famiglia, ho annullato tutto. Gli avvocati parlano di diritto, io su certe cose rimango un po' male, credo nei valori umani più che in quelli giuridici. Poi, non nascondo che il purgatorio me lo sono guadagnato, ma all'inferno non ci andrò. Non so ancora di cosa mi stanno accusando, lo giuro. Parliamo di una cartella esattoriale del 2011, che non mi è stata notificata perché ero residente inglese. Una cartella pagata totalmente e conciliata con l'Ufficio delle Entrate con anche il chiarimento per ritardata presentazione della documentazione. Le tasse vanno pagate, se le pagassero tutti come le pago io l'Italia sarebbe un posto migliore e preferisco pagare le tasse che gli avvocati, ne ho uno nuovo tutti i giorni, non so più cosa fare. Ma voglio che sia chiara una cosa: non sono un disonesto, lo fossi stato non sarei venuto qui a Brescia. Sono venuto, pago regolarmente le tasse, non ho 200 milioni di debito fiscale come molte altre società". Sono le dichiarazioni, all'Adnkronos, del presidente del Brescia Massimo Cellino in merito al sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie, per una cifra che supera i 55 milioni di euro, disposto dai militari della Guardia di Finanza e coordinati dalla Procura Distrettuale della Repubblica di Brescia. foto: bresciacalcio.com