Trenord sospende due stazioni in Brianza: ecco il motivo e la reazione dei pendolari
Oltre 840 firme in due giorni contro la decisione unilaterale che penalizza migliaia di utenti

Giovedì scorso, Trenord ha comunicato ufficialmente la sospensione delle fermate di Osnago e Airuno per alcune corse della linea S8. Questa interruzione del servizio durerà circa un mese e, secondo quanto emerso successivamente, è legata a lavori di manutenzione della linea ferroviaria. La decisione ha colto di sorpresa sia i cittadini che le amministrazioni locali.

Il Comitato dei pendolari del Meratese, principale organizzatore della protesta, ha evidenziato come questa decisione sia stata presa "in modo unilaterale, senza alcuna comunicazione o spiegazione ufficiale all'utenza e alle amministrazioni del territorio". Solo dopo le prime proteste e le richieste di chiarimenti da parte del Comitato e dei sindaci locali, Trenord ha fornito spiegazioni sui motivi della sospensione.
Le modifiche al servizio
Le modifiche al servizio non si limitano ai giorni feriali. Nei giorni festivi e la domenica, i treni non effettueranno più fermate a Osnago. Inoltre, da aprile a giugno, queste sospensioni avverranno nel senso opposto di marcia. Contemporaneamente, verranno sospese anche alcune fermate nelle stazioni di Arcore e Mandello del Lario.
Alternative inadeguate
Le soluzioni alternative proposte da Trenord sono state giudicate inadeguate dai pendolari. L'azienda ha suggerito l'utilizzo di navette con partenza da Carnate, con tempi di percorrenza stimati tra i 20 e i 30 minuti nelle ore di punta. Tuttavia, queste navette lascerebbero i passeggeri a quasi un chilometro dal parcheggio ferroviario, creando notevoli disagi per chi ha lasciato l'auto alla stazione.
Un'altra alternativa proposta ai viaggiatori diretti a Osnago è di proseguire fino a Cernusco Lombardone e attendere una coincidenza per tornare indietro. Anche questa soluzione presenta criticità significative: maggiori tempi di percorrenza, scarsa affidabilità delle coincidenze e costi più elevati. Infatti, acquistando un biglietto per questa soluzione tramite l'applicazione Trenord, viene comunque applicata una maggiorazione tariffaria.
La mobilitazione dei pendolari
Di fronte a questa situazione, il Comitato dei pendolari del Meratese ha lanciato una petizione sulla piattaforma Change.org che ha raccolto oltre 840 firme in soli due giorni, dimostrando il forte malcontento tra gli utenti del servizio ferroviario.
Il Comitato ha criticato duramente la scelta di Trenord, affermando che "per risparmiare due minuti di percorrenza, si è scelto di penalizzare migliaia di pendolari, famiglie, studenti e lavoratori, che vedranno peggiorare, e di molto, la qualità dei loro spostamenti".
Inoltre, il Comitato ha evidenziato che molti pendolari potrebbero scegliere di utilizzare l'automobile per raggiungere altre stazioni, aumentando così i problemi di traffico, inquinamento e parcheggio che già affliggono tutti i comuni della zona.
Le richieste e le prospettive future
Il Comitato dei pendolari ha richiesto l'intervento immediato della Regione affinché non venga soppressa la stazione di Osnago o, qualora non fosse possibile, vengano assicurate fasce di garanzia. Prioritaria è anche la richiesta di una comunicazione più trasparente e tempestiva sia con i pendolari che con i Comuni interessati.
I pendolari hanno annunciato che, in assenza di interventi adeguati, sono pronti a mobilitarsi ulteriormente per difendere il proprio diritto a un servizio di trasporto pubblico efficiente e affidabile.