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Un Monza attento e concentrato sbanca il Bentegodi, con due dei tre gol in omaggio a un’idea di calcio di Silvio Berlusconi

La squadra di Nesta ha centrato il successo perché ha sfruttato al meglio le caratteristiche dei propri giocatori, come l’abilità nel calciare al volo di Dany Mota e come la supremazia nel gioco aereo di un Milan Djuric, che, con le sue spizzate, ha mandato a rete per ben due volte i suoi compagni più bravi e rapidi nell’agire da incursori. Una sorta di “schema Silvio”, nel ricordo di un concetto espresso più volte da Berlusconi anche negli anni recenti in cui è stato il presidente biancorosso: lancio lungo del portiere, “ponte” aereo della prima punta e gol del secondo attaccante o del centrocampista più avanzato. I concetti di gioco più innovativi lasciamoli interpretare e praticare da chi ha i giocatori adatti per farlo. Per chi si deve salvare, come il Monza, la sostanza vale più della forma.  

Il successo di Verona può, o meglio, deve costituire la sliding door della stagione dei biancorossi. Anzitutto perché è il primo di un campionato iniziato oltre due mesi fa; il che garantisce autostima e fiducia, oltre a quei punti in classifica che danno un po’ di serenità. Punti che consentono di riconquistare la carreggiata ad una squadra che domenica prossima ha l’occasione di mettere in cascina altro fieno, affrontando un avversario alla portata come il Venezia. Servirà un’interpretazione di gara attenta e puntuale per tutto l’arco dell’incontro come mostrato a Verona; occorrerà recuperare qualche infortunato dall’infermeria per dare delle alternative a Nesta, non solo per la scelta dello schieramento iniziale, ma anche e soprattutto a partita in corso, quando sostituzioni ben fatte possono indirizzare il risultato di un match.

Dopo qualche risultato eclatante ed inaspettato dei primissimi turni, la classifica sta iniziando a delinearsi sulla base dei veri valori delle singole squadre. Come sostenuto qualche settimana fa da Adriano Galliani, è facilmente intuibile quali saranno le dieci squadre che termineranno la stagione nella parte sinistra della classifica, con tutte le restanti a battagliare per rimanere in serie A. Concordo pienamente: la classifica di oggi è già molto emblematica di questa situazione, al massimo ci potrebbe essere una sola squadra che da sinistra potrebbe nel tempo spostarsi a destra e viceversa. Paolo Corbetta