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polizia

Arresti e legami con la criminalità organizzata

Cinque persone sono state colpite da ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza e dai carabinieri di Brescia. Tra gli arrestati, spiccano Antonio Bruzzaniti, calabrese di 69 anni, e Claudio Angelo Mancini, 60enne di Campobasso, entrambi portati in carcere. Sono invece agli arresti domiciliari Gabriele Abbiati, originario di Seregno, e Fabio Maria Bonasegale, milanese. A Domenico Caragnano è stato imposto il divieto di assumere incarichi direttivi o di gestire imprese.

Le autorità hanno disposto un sequestro preventivo di beni e risorse finanziarie per un valore superiore a 650.000 euro, mentre nove persone risultano complessivamente indagate. Secondo gli inquirenti, i principali sospettati sarebbero riconducibili a contesti di criminalità organizzata di matrice ’ndranghetista, legata a una rete di attività illecite che avrebbero portato al fallimento di un’azienda bresciana operante nel settore zootecnico.


Frodi e finanziamenti garantiti dallo Stato

Le indagini hanno rivelato che il gruppo criminale avrebbe utilizzato strategie sofisticate per depauperare l’azienda bresciana. Tra le accuse figurano l’acquisto di beni immobili destinati a persone legate da rapporti familiari con i promotori del disegno criminoso e l’impiego di auto di lusso e carte di credito prepagate svizzere. Inoltre, il patrimonio della società sarebbe stato dissipato attraverso finanziamenti garantiti dallo Stato per oltre 1,7 milioni di euro, insieme all’anticipo di crediti bancari derivanti da fatture per operazioni inesistenti, per un valore complessivo di 400.000 euro.

La Procura di Brescia ha emesso un sequestro d’urgenza su somme di denaro e beni, per un totale di oltre 2,5 milioni di euro, oltre al blocco delle quote societarie di una delle aziende coinvolte.


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