'Inaccettabili i tagli in un settore strategico': Schlein scende in piazza per la ST di Agrate
La segretaria del Pd ha partecipato al presidio davanti alla STMicroelectronics: 'Siamo al fianco dei lavoratori, il governo pretenda chiarezza'
“Il tavolo al Ministero non ha dato alcuna certezza su questo sito industriale. Non c'è un piano in grado di garantire occupazione”, ha affermato Schlein, che ha definito “inaccettabile che si tagli in un settore strategico come quello della microelettronica”.
“Siamo al vostro fianco nella difesa dello stabilimento di Agrate”, ha proseguito. “Non basta dismettere una linea e impegnarsi a fare le stesse cose con un'altra linea. Bisogna riportare investimenti che puntino alla ricerca, allo sviluppo e alle competenze. Lo devono capire tutti, da Roma fino ai manager delle aziende”.
‘Difendete il futuro industriale del Paese’
La segretaria dem ha poi sottolineato: “Voi qui non state difendendo soltanto il vostro posto di lavoro. Voi state difendendo anche il futuro industriale del Paese. Se in Italia si incomincia a deindustrializzare anche un settore strategico come quello della microelettronica, vuol dire che qualcuno vuole dismettere l’industria in questo Paese”.
Il richiamo alla politica e alla partecipazione pubblica
Nel suo intervento, Schlein ha criticato l’assenza di impegni concreti da parte delle istituzioni: “La politica non deve farsi dettare le soluzioni dall'economia. Deve viceversa trainarla nella direzione che serve a garantire un futuro più giusto a questo paese, a queste famiglie, a questi lavoratori e a tutta l'Europa”.
“È ancora più grave – ha aggiunto – il fatto che qui ci sia una doppia partecipazione pubblica, italiana e francese”.
Il monito: ‘Urso e Giorgetti pretendano chiarezza’
Nel post pubblicato sulla sua pagina Facebook al termine del presidio, Schlein ha ribadito:
Se anche in un settore strategico come quello microelettronico e di semiconduttori non si vedono piani industriali chiari, garanzie occupazionali e investimenti in ricerca e sviluppo, significa che si rischia di dismettere il futuro industriale del nostro Paese. In questo sito sarebbe ancor più grave vista la rilevante partecipazione pubblica. Urso e Giorgetti si facciano carico di pretendere chiarezza dal management, dato che questa azienda ha potuto beneficiare anche di fondi pubblici. Siamo al fianco di questi lavoratori e lavoratrici e delle loro famiglie, che difendono sia il proprio posto di lavoro, sia la loro voglia di continuare a crescere e innovare in questo sito, sia il futuro industriale italiano.
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