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Monza-Inter, biancorossi attesi ad una grande prova contro i campioni in carica

Questa quarta giornata servirà a capire meglio le forze in campo delle 20 squadre del campionato, ancora poco chiare per molte, dopo tre giornate che hanno visto diversi risultati inaspettati. Tra queste troviamo il Monza di Alessandro Nesta, reduce da due pareggi e una sconfitta, che questo fine settimana se la vedrà, all’U-power Stadium, contro una delle compagini che ha riconfermato la sua forza in queste prime uscite. 

Stiamo parlando dell’Inter, campione d’Italia in carica, di Simone Inzaghi reduce da una vittoria roboante per 4-0 contro l’Atalanta, avversario tutt’altro che semplice, che non ha intenzione di fermarsi e vuole riconfermarsi come la squadra da battere. Una squadra quella neroazzurra forte a livello dei singoli, del gioco espresso, a livello difensivo e tutti questi pregi si ricollegano ad un nome e un cognome, Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino è alla sua quarta stagione sulla panchina dell’Inter con il quale ha collezionato sei trofei, tra cui lo scudetto della passata stagione che ha fatto raggiungere il traguardo della seconda stella al club meneghino.

Detto ciò, per gli uomini di Alessandro Nesta sarà dura portare a casa un risultato positivo questa domenica viste anche le tante difficoltà mostrate dalla squadra biancorossa, ma non è un’impresa impossibile se il Monza riuscirà a limitare i punti di forza degli avversari e sfruttare i loro punti deboli.

Tanto movimento e pochi punti di riferimento 

 

Anche in queste prime partite, la squadra di Simone di Inzaghi, con il consueto 3-5-2, ha fatto riemergere vecchi meccanismi chiave della passata stagione che l’hanno resa imprevedibile e rapida agli avversari.

Un aspetto rimasto invariato, dalla precedente annata, riguarda il tanto movimento di tutti i giocatori di movimento e i pochi punti di riferimento già in fase di costruzione dove i tre difensori, insieme al portiere, impostano dal basso aspettano il centrocampista che viene incontro a ricevere palla, solitamente Calhanoglu. Dopo questa prima fase, il turco va a cercare il passaggio corto ad una delle due mezzali o direttamente la verticalità sulla punta di riferimento, Lautaro Martinez. Quest’ultimo viene a legare il gioco e crea spazi alle sue spalle per gli esterni e principalmente per la seconda punta, Thuram, che devono essere bravi ad attaccarli.

Quando l’attaccante fa lo scarico al centrocampista, si alzano i due braccetti di difesa per creare superiorità sulle corsie laterali dove si sviluppa principalmente il gioco neroazzurro. Gli esterni hanno un ruolo fondamentale nello scacchiere di mister Inzaghi perché sono coloro che mettono il cross in area per la punta, sul secondo palo per l’altro esterno o a rimorchio per il centrocampista che si inserisce.

L’arma del contropiede

Se l’Inter non riesce a fare il suo tipo di gioco, descritto precedentemente, può utilizzare un’altra ottima soluzione per fare male alle difese avversarie, ovvero il contropiede. Negli anni, la squadra di Inzaghi ha lavorato tanto su questa situazione, in virtù anche di alcune partite dove i neroazzurri non avevano spesso il pallino del gioco e quindi erano costretti a chiudersi in difesa. Una volta accettata questa situazione da attendista, l’Inter aspetta un errore degli avversari per ripartire in velocità trovando così la loro difesa scoperta per poter fare goal. In questo l'Inter è diventata una delle squadre più brave d’Europa ad utilizzare questa tecnica, ed è sicuramente dovuto dalla grande gamba e dalla grande tecnica che alcuni giocatori della rosa dispongono. Infatti, una volta recuperata la palla, il centrocampista lancia l’esterno, la punta in profondità oppure cerca un fraseggio rapido centrale per poi andare sull’esterno. Da questa circostanza la squadra di Inzaghi ha prodotto tanti gol che sono risultati decisivi in molte partite.

Approccio da grande squadra

Un altro punto di forza della squadra di Inzaghi riguarda l’approccio all’inizio di entrambi i tempi, aspetto tutt’altro che scontato e che la rende una squadra forte. Con approccio si attende i primi 15-20 minuti, dove i neroazzurri vanno ad attaccare gli avversari con un pressing alto che gli permette di recuperare palla nella trequarti avversaria e rendersi parecchio pericolosa in zona offensiva. Oltre a questo l’Inter impone subito il proprio ritmo rapido che spesso l’ha portata a sbloccare presto le partite che le permettono nelle fasi successive della prima frazione di abbassare i giri del motore.  

I neroazzurri non si fermano e anche ad inizio ricominciano ad imporre il loro gioco soprattutto nei primi minuti del secondo tempo, ma anche per il resto del match che la rende a tutti gli effetti una squadra completa e perfezionista. Federico Guagliumi