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Nicolò Bianchi, centrocampista della Reggina ed ex Monza, ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni de ilreggino.it. Ecco le sue parole: “Cento presenze in maglia amaranto in caso di presenza contro la Cremonese? Lo scopro solo adesso, avevo calcolato in estate che durante questo campionato avrei potuto toccare le cento presenze, non ricordavo potesse avvenire ora, avevo un po’ perso di vista questa cosa visti anche gli ultimi due mesi, però sono molto orgoglioso, la Reggina è la prima squadra con cui arrivo a questa cifra. Cremonese? La stiamo preparando come abbiamo preparato tutte le partite da quando è arrivato mister Stellone. Dobbiamo sfruttare i nostri pregi, sappiamo di andare ad affrontare una squadra forte. Penso che questa partita venga in un momento in cui siamo tranquilli, ci siamo tirati fuori da una zona di tranquilla brutta. Cercheremo di fare il meglio possibile, consapevoli di avere una testa un po’ più libera. Hetemaj? Se mi avessero detto che mi sarei diviso lo spazio con uno come Hetemaj, che ha trecento presenze in Serie A, avrei messo la firma. Non sono un giocatore che ti fa vincere le partite, non sono uno come Cortinovis che lo vedi che ha dei colpi. Però faccio il mio, quello che posso lo dò sempre, è la mia arma. Il ricordo più bello? La stagione 2019/20 fu incredibile, però che purtroppo non ci siamo goduti appieno per la pandemia. È stato comunque bellissimo, partivamo come quinta o sesta forza del campionato, lo dicevano tutti. Stravincere quel torneo è stato un orgoglio, anche perché  la Reggina, sei mesi prima del mio arrivo, stava per fallire. Poi è arrivato il Presidente Gallo ed è andata come tutti sanno. Grande attaccamento alla maglia? Assolutamente si. E vi rivelo di più, una cosa che forse aveva dichiarato anche il DS Taibi. A gennaio ho avuto la possibilità di avvicinarmi a casa, ma non ho voluto lasciare la Reggina. Bisognava rimanere, questa è la verità. Volevo uscire da questo periodo, come tutti. Sarebbe stato come abbandonare la nave e non volevo fosse così, son contento di essere rimasto perchè ce l’abbiamo fatta, nonostante non fosse facile. Siamo stati bravi e veloci a farlo, tanto merito va anche a mister Stellone. Il compagno che mi ha impressionato di più? A livello calcistico, senza dubbio, Jeremy Menez. Chiunque non dica così, vuole chiudere gli occhi. Per talento lui. Sono legato molto con Crisetig, Di Chiara, Bellomo, Loiacono, German Denis. Noi della C, quelli che sono rimasti, siamo molto uniti, ma anche con Adriano Montalto e Michael Folorunsho, che è tornato, c’è un grande rapporto. Ne ho tanti, siamo un bel gruppo. Obiettivo? Ti dico la verità: dobbiamo ragionare come abbiamo fatto finora. Serve pensare di partita in partita. Ormai la Reggina è salva, ci manca solo la matematica. Cercheremo di far più punti possibile, poi chi vivrà vedrà. Il sogno sarebbe, visto che mi sono guadagnato la B sul campo e la gioco da due anni, di vincere un campionato cadetto. È ovvio che non sono cose semplici, io sono uno realista. Per me, però, è già stato un sogno fare questi due anni in Serie B, ho avuto la fortuna di venire qui e vincere e poi ricevere ulteriore fiducia dalla Reggina“.