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martina sassoli

Martina Sassoli, consigliera di Lombardia Migliore, ha portato all'attenzione del Consiglio Regionale lombardo la questione dello Ius Scholae, definendola una scelta cruciale per il futuro del Paese.

Un diritto fondamentale, non una questione politica

"Il tema dello Ius Scholae non è una questione politica o partitica, ma una scelta strategica per il futuro del nostro Paese", ha dichiarato Sassoli durante il suo intervento. 

La consigliera ha sottolineato l'importanza di riconoscere come cittadini italiani i giovani che crescono, studiano e si formano in Italia, considerando questo non solo una questione civile ma anche economica.

La Lombardia al centro del dibattito

Sassoli ha evidenziato il ruolo chiave della Lombardia in questo contesto, ricordando che la regione ospita il 25,3% degli studenti stranieri presenti nelle scuole italiane. 

"Questo numero ci obbliga a riflettere sul ruolo cruciale che questi giovani giocano nel tessuto sociale lombardo", ha affermato.

L'urgenza dei minori non accompagnati

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Martina Sassoli

La consigliera ha anche posto l'accento sulla situazione dei minori stranieri non accompagnati in Lombardia, attualmente 2.440. 

La Sassoli ha sottolineato l'importanza di considerare questi giovani come un investimento in capitale umano, piuttosto che un mero costo.

Cittadinanza: un processo consapevole e volontario

La Consigliera ha precisato che il riconoscimento della cittadinanza non dovrebbe essere automatico, ma concesso su richiesta dopo un percorso di almeno 10 anni di frequenza scolastica in Italia. 

Ha proposto un "patto civico e sociale" per garantire la piena condivisione dei valori del sistema culturale e legislativo italiano.

Un investimento sul futuro del Paese

In conclusione, Martina Sassoli ha lanciato un messaggio di speranza, definendo lo Ius Scholae come un investimento sul futuro dell'Italia. 

"Questi giovani rappresentano una risorsa preziosa, e riconoscere il loro valore significa lavorare per una Lombardia e un'Italia più sana", ha affermato, auspicando che il dibattito possa portare a una riforma concreta che superi le divisioni politiche.